Pisa. Coronavirus: polmone in 3D studierà legame con cellule umane
Un polmone in 3D realizzato con cellule umane per studiare l’interazione con il nuovo coronavirus, e velocizzare la ricerca di un vaccino. È il progetto messo a punto dal Centro di ricerca Enrico Piaggio dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Istituto tedesco Helmholtz per le malattie e la biologia del polmone di Monaco di Baviera.
Il dispositivo si chiama Mali (Moving membrane Air-Liquid Interface bioreactor) e “aiuterà a ridurre l’uso di animali nella sperimentazione”, ha spiegato Arti Ahluwalia, direttrice del Centro Piaggio. “Non è un organo artificiale, ma un vero e proprio modello del polmone umano. Per realizzarlo – ha precisato la studiosa – abbiamo, infatti, utilizzato cellule dell’epitelio polmonare umano”.
I ricercatori del Centro Piaggio hanno fatto crescere cellule polmonari su una membrana permeabile molto flessibile. “La membrana – ha chiarito Ahluwalia – è interfacciata a un generatore di aerosol e a un sistema pneumatico in grado di muoverla con lo stesso ritmo dei nostri alveoli. Questo dispositivo – ha concluso – ci permette di studiare l’interazione tra i nostri polmoni e l’aerosol contenente nanoparticelle, come i virus, in un ambiente che replica il più fedelmente possibile la fisiologia umana”.