PISA. La Polizia di Stato esegue una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale su minore.
Negli scorsi giorni la Squadra Mobile della Questura di Pisa ha eseguito una custodia cautelare in carcere per il reato di violenza sessuale su minore, adottata dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa. L’arrestato è un ventitreenne di origini straniere che risiede in provincia di Pisa.
Le indagini hanno avuto origine alcune settimane fa, allorquando una bambina di sei anni, che frequentava la casa dell’indagato perché amica dei figli di quest’ultimo, aveva confidato alla madre, in maniera confusa e non consapevole, che il papà dei suoi amici aveva avuto dei comportamenti strani con lei. La madre della piccola vittima, in totale buona fede, confrontatasi con l’uomo che dava tuttavia risposte non soddisfacenti, decideva di accompagnare la figlia in Ospedale.
Scattava immediatamente così il cosiddetto “protocollo rosa” presso l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, dove personale altamente specializzato forniva assistenza, anche psicologica, alla madre ed alla piccola vittima. In tale sede, gli esperti medici operavano gli opportuni accertamenti ed i prelievi preliminari che consentivano di cristallizzare tutte le prove scientifiche del caso.
Veniva avvisata altresì la Squadra Mobile di Firenze che attivava le prime indagini che venivano condotte in stretta sinergia con la omologa Sezione Specializzata della Squadra Mobile di Pisa.
Le indagini proseguivano poi a cura della Squadra Mobile di Pisa, coordinate dal Sostituto Procuratore titolare del procedimento presso la Procura della Repubblica della città della torre pendente, acquisendo elementi indiziari importanti anche a seguito di una audizione “protetta” della bambina, esperita dagli investigatori specializzati della mobile con il supporto di esperti in psicologia infantile.
Il quadro indiziario veniva infine corroborato dagli accertamenti di genetica forense delegati dalla Procura che consentivano di rinvenire tracce di DNA dell’indagato sui vestiti della piccola vittima.
Considerato il grave quadro indiziario, pertanto, la Procura richiedeva ed otteneva dal GIP il provvedimento cautelare custodiale in parola che veniva eseguito senza ritardo dagli operatori della Squadra Mobile di Pisa. Fonte: Questura di Pisa





