Con il monte ingaggi più basso della Serie A, il Pisa sfida le grandi squadre puntando su equilibrio e progetto a lungo termine.

Il Pisa si è presentato al campionato con la leggerezza di chi ha poco da perdere e il totale di stipendi spesi come il più basso in Serie A. In uno sport dove spesso le cifre fanno più rumore dei risultati, i nerazzurri si distinguono da tutto il resto degli altri club.
Secondo i dati del portale specializzato Capology, la società toscana è quella che versa meno in assoluto per la retribuzione dei propri giocatori. Un primato “controcorrente” che racconta molto della filosofia del club e rimodella la strategia per restare competitivi anche senza il peso delle grandi buste paga.
Il dato sorprende, ma fino a un certo punto. Il Pisa, dopo anni di crescita graduale e una promozione conquistata con programmazione, ha scelto di non snaturarsi al primo impatto con la massima serie. Nessuna follia di mercato, nessuna corsa all’ingaggio facile. Il club nerazzurro ha preferito puntare su un gruppo unito, motivato, costruito su equilibrio e spirito di sacrificio. È un progetto tecnico e umano, più che economico.
In vetta alla classifica interna degli stipendi troviamo l’olandese Calvin Stengs, arrivato proprio nel calciomercato estivo, seguito da Juan Cuadrado, esperto esterno di centrocampo che porta qualità ed esperienza. In top 3 dei più retribuiti c’è anche Stefano Moreo, uno dei protagonisti della promozione dello scorso anno con 7 gol e 6 assist.
Il Pisa ha deciso di investire sull’identità invece che su nomi più blasonati, convinto che la solidità di un gruppo possa valere più di qualche milione extra speso in estate (leggi qui). Il club toscano non vuole essere certo essere solo un’apparizione, ma un modello: una squadra che sa reggere l’urto della Serie A con organizzazione e disciplina economica.
Fino alla scorsa stagione era il Lecce a detenere il monte ingaggi più contenuto della categoria. Oggi, il Pisa eredita quel ruolo e lo interpreta a modo suo, con una gestione attenta e un entusiasmo contagioso che si percepisce allo stadio e fra i tifosi.
In un calcio dove la spesa è spesso sinonimo di ambizione, i nerazzurri ricordano che la sostenibilità può essere anche un’arma vincente. L’avvio di stagione, però, non è stato all’altezza delle aspettative. Il Pisa sta faticando a trovare continuità di risultati e a tenere il passo di un campionato che davvero duro.
Le prime giornate hanno messo in luce le difficoltà di una squadra che, pur organizzata, paga inevitabilmente l’inesperienza di molti interpreti e la differenza di spessore tecnico rispetto a rose ben più attrezzate. Il monte ingaggi contenuto diventa a tratti anche un limite competitivo, soprattutto quando le partite si decidono sui dettagli o sulla qualità dei singoli.
Nonostante ciò, dentro l’ambiente nerazzurro non si respira pessimismo. La dirigenza continua a mostrare piena fiducia nel gruppo e in mister Gilardino, consapevole che il percorso di adattamento richiede tempo e compattezza. Il progetto Pisa non è costruito per stupire subito, ma per durare. E se il bilancio economico resta tra i più virtuosi, la convinzione è che presto anche quello sportivo possa cominciare a dare soddisfazioni.
MONTE INGAGGI PISA 2025/26 – 19,1 milioni di euro lordi (10,6 netti)
Calvin Stengs 2,3 mln · Juan Cuadrado 1,9 mln · Stefano Moreo 1,7 mln · M’Bala Nzola 1,4 mln · Mehdi Leris 1,2 mln · Adrian Semper 1,1 mln · Michel Aebischer 1,0 mln · Raul Albiol 0,9 mln · Henrik Meister 0,8 mln · Ebenezer Akinsanmiro 0,7 mln · Simone Scuffet 0,7 mln · Lorran 0,6 mln · Isak Vural 0,5 mln · Arturo Calabresi 0,4 mln · Matteo Tramoni 0,4 mln · Mateus Lusuardi 0,4 mln · Simone Canestrelli 0,4 mln · Giovanni Bonfanti 0,3 mln · Francesco Coppola 0,3 mln · Malthe Hojholt 0,3 mln · Nicolas 0,3 mln · Samuele Angori 0,3 mln · Antonio Caracciolo 0,3 mln · Idrissa Toure 0,2 mln · Tomas Esteves 0,2 mln · Gabriele Piccinini 0,2 mln · Ante Vukovic 0,2 mln · Daniel Denoon 0,1 mln · Marius Marin 0,1 mln.
A cura di Matteo Casini
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