I.P.A. e Corpo Guardie di Città piantano due alberi di quercia contro la violenza sulle donne.
La sede del Corpo Guardie di Città è stata scelta dal Comitato I.P.A. di Pisa (International Police Association che raccoglie appartenenti alle Forze di Polizia ad ordinamento statale e locale) per il progetto internazionale “PLANT A TREE ” – IPA GREEN” che prevede la piantumazione di alberi per contribuire a incrementare il patrimonio verde del territorio e favorire così la salute e il benessere. E’ stata scelta la data di Sabato 23 novembre 2024 alle ore 10:00 per svolgere una semplice ma importante e significativa cerimonia di piantumazione di due querce perché si tratta di un giorno centrale tra le iniziative che ci sono state il 21 novembre per la Giornata Nazionale degli Alberi e quelle che ci saranno lunedì 25 novembre per celebrare la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999.
“Mettiamo radici per il futuro” è lo slogan di questa iniziativa dell’ I.P.A. che mira a valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e a ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste. Piantumare alberi è un’occasione che ci ricorda la loro straordinaria importanza per la vita dell’essere umano e per la qualità dell’ambiente perché il nostro pianeta ha bisogno di alberi che purificano l’aria, che combattono il cambiamento climatico e che forniscono alloggio a milioni di animali. Mettere a dimora due piccole piante di alberi è stata, per I.P.A. e Corpo Guardie di Città, un’occasione per ricordare a tutti quanto sia importante salvaguardare l’ambiente e il nostro pianeta ma anche per dire NO alla violenza contro le donne che si protrae ormai da troppo tempo e che è stata ed è ancora responsabile di tanta sofferenza e morte. In memoria delle donne vittime di violenza, il Progetto Green IPA e Corpo Guardie di Città vogliono immaginare un futuro più verde e vogliono che sia di monito a tutti gli uomini, non solo a quelli che ricorrono alla violenza ma anche a chi conosce e assiste a eventi violenti: bisogna denunciare, prendere una posizione, essere reattivi con le parole e con i fatti ! Solo così, azione dopo azione, giorno dopo giorno si potrà vedere la luce in fondo a questo bruttissimo tunnel.
Mariano Bizzarri Ollandini, Presidente del Corpo Guardie di Città, ha voluto motivare la decisione condivisa con il Comitato I.P.A. di Pisa di piantumare due farnie (dette comunemente querce) : “E’ stata scelta la farnia perchè ha un nome femminile che fa pensare alle donne vittime di violenza ma soprattutto perché è un albero dal portamento maestoso ed elegante, che cresce lentamente ma può raggiungere un’altezza che va dai 25 ai 40 metri. Le due piccole piantine di quercia, messe a dimora nel giardino della sede del nostro Istituto di Vigilanza Privata, nell’arco della loro vita diverranno forti e maestose ma con calma e non in modo impetuoso, con quella lentezza tipica dello spirito virtuoso e saggio delle donne. Le querce hanno potenti energie vitali che ne fanno una specie ricca di esemplari molto longevi, giganteschi e molte volte monumentali tanto che nelle antiche culture matriarcali la Quercia era l’albero della Dea Madre, colei che ospita, nutre e difende la vita perché è radicata a terra come pochi altri alberi e possiede una resistenza straordinaria che le permette di reggere tempeste, nevicate eccezionali o altre situazioni ed eventi avversi. Le donne, secondo noi, sono come le Querce: non cedono davanti a nessuna minaccia o pericolo e sono un bene prezioso specie per gli altri, quindi, con questa messa a dimora delle due farnie, vogliamo rinforzare il messaggio contro la violenza sulle donne, ricordando a tutti che bisogna agire concretamente e fare la nostra parte per contrastare tutte le condotte violente e per costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto, inclusività, nel riconoscimento e nella valorizzazione delle differenze, così da promuovere una società in cui il libero sviluppo di ciascun individuo avvenga in accordo col perseguimento del bene collettivo”.