Con coesione e un’idea comune si può superare la situazione attuale: gli obiettivi del Pisa a breve/medio termine per ottenere la salvezza.
La situazione dei nerazzurri è complessa, ma non irreversibile. La Serie A impone standard elevati, tuttavia la storia del campionato insegna che molte rinascite nascono proprio nei momenti di maggiore difficoltà. Per la salvezza del Pisa, più che rivoluzioni, servono interventi mirati e una direzione chiara, sia a livello societario che di guida tecnica.
Ritrovare il gol senza snaturarsi
Il primo problema è evidente: la produzione offensiva non basta. La soluzione non passa solo dall’acquisto di un centravanti, ma da un miglior utilizzo degli uomini già a disposizione. Serve più presenza in area, più coraggio negli inserimenti dei centrocampisti e un gioco sugli esterni più incisivo. Anche una squadra che lotta per salvarsi deve concedersi il lusso di rischiare qualcosa in più negli ultimi trenta metri.
Dare continuità difensiva
Il Pisa ha dimostrato di sapersi difendere con ordine, ma la Serie A punisce le pause. Qui la soluzione è nella concentrazione e nella gestione dei momenti della partita. Abbassare il ritmo quando serve, non allungarsi inutilmente e imparare a “sporcare” le gare nei finali. Un punto, in certe domeniche, vale oro. Bisogna dare il 100% per vincere e il 110% per non perdere.
Identità chiara e scelte coerenti
Cambiare spesso sistema o interpreti può generare confusione. In questa fase così delicata è fondamentale che squadra e allenatore parlino la stessa lingua: pochi concetti, chiari, ripetuti fino a diventare automatici. Il Pisa deve sapere chi è e cosa vuole essere in campo, anche a costo di rinunciare a qualcosa sul piano estetico.
Il fattore mentale
Qui si gioca una fetta enorme della stagione. La squadra non deve sentirsi già condannata, bensì protagonista di una sfida difficile. Ogni partita va vissuta come un’occasione, non come un esame definitivo. La pressione va trasformata in benzina, perché la salvezza passa anche dalla capacità di restare lucidi quando i risultati tardano ad arrivare.
Il mercato di gennaio: pochi, ma giusti
Gennaio non deve diventare una scommessa disperata. Servono 3/4 innesti mirati: esperienza, personalità, conoscenza del campionato e della situazione attuale. Giocatori capaci di alzare sia il livello mentale che tecnico, utili nello spogliatoio e sul rettangolo verde.
Il pubblico come alleato
L’Arena Garibaldi può diventare un fattore decisivo sopratutto nei mesi conclusivi del campionato. In una lotta salvezza, il sostegno della città pesa quanto un modulo o delle scelte azzeccate. Il Pisa ha bisogno di sentire che l’ambiente crede nell’impresa, anche nei momenti peggiori e nelle gare lontane da casa.
A cura di Matteo Casini






