Cinque cuccioli abbandonati accanto a un cassonetto a Montecatini Val di Cecina. Indignazione del sindaco e indagini in corso.

Un atto vergognoso, crudele e inaccettabile. È quanto emerso a Montecatini Val di Cecina, dove cinque cuccioli di appena due mesi sono stati trovati chiusi in una cesta e abbandonati accanto a un cassonetto dell’immondizia lungo una strada provinciale, in località Gabbretino, tra il capoluogo e la Bacchettona. A fare la scoperta, quasi per miracolo, sono stati gli operai comunali durante il loro servizio quotidiano.
Cinque vite piccolissime gettate nell’oscurità come fossero scarti, lasciate al freddo e all’indifferenza, con il rischio concreto di non sopravvivere. Una scena che ha scosso profondamente l’intera comunità e che riporta alla luce, ancora una volta, il dramma dell’abbandono degli animali.
Durissima la reazione del sindaco Francesco Auriemma, che ha espresso pubblicamente tutta la sua indignazione:
«Devo esprimere la mia più profonda indignazione e il mio totale sdegno per un gesto così vile, irresponsabile e criminale, che dimostra una totale mancanza di umanità e un abisso di disprezzo per la vita. Chi compie un atto simile non merita alcuna tolleranza».
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Il primo cittadino ha poi ribadito con forza la posizione dell’amministrazione comunale: «Non rimarremo in silenzio. Le indagini sono in corso e i responsabili di questo scempio saranno identificati e perseguiti a norma di legge». Un messaggio chiaro, che non lascia spazio a giustificazioni o ambiguità .
Dal Comune arriva anche un appello urgente alla cittadinanza. «Se qualcuno ha visto o sa qualcosa riguardo questo orribile abbandono, denunciate subito alle Forze dell’Ordine o alla Polizia Locale. Garantiamo la massima riservatezza», ha dichiarato Auriemma, invitando tutti a collaborare per fare luce sull’accaduto.
Nonostante la brutalità del gesto, la storia trova un primo spiraglio di luce nella solidarietà : i cuccioli sono stati messi in salvo e affidati alle cure necessarie. «Montecatini Val di Cecina non è una terra per la crudeltà – ha concluso il sindaco – dimostriamo, con i fatti, che la nostra è una comunità civile che ama e rispetta gli animali».
Un episodio che stringe il cuore, ma che chiama tutti a una responsabilità collettiva: non voltarsi dall’altra parte e difendere chi non ha voce.




