Nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto, confermando regole e divieti già in vigore. Dal 7 aprile al 30 aprile 2021 dunque si applicheranno le medesime misure del provvedimento già adottato.
Stop alla zona gialla in tutta Italia fino al 30 aprile, anche se possono essere adottate deroghe in base all’andamento della curva epidemiologica. Al momento però tutta Italia resterà in zona rossa o arancione, con il governo che si riserva la possibilità di aggiornare queste misure nel corso delle prossime settimane, con una nuova deliberazione del Cdm, ma solo se i dati dei contagi e l’avanzamento del piano vaccinale lo consentiranno. Le misure previste per la zona rossa si applicano anche nelle Regioni in cui l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi è superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti, sulla base dei dati validati dell’ultimo monitoraggio settimanale disponibile.
Per quanto riguarda la scuola, questa dal 7 aprile riaprirà in tutta Italia anche in zona rossa, dall’infanzia alla prima media. Nella bozza si legge che è assicurato “lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, cioè la prima media. La misura non può essere derogata da provvedimenti dei presidenti delle Regioni”. Sempre per la fascia rossa proseguirà la didattica a distanza per i ragazzi del secondo e terzo anno delle medie e per quelli della scuola secondaria di secondo grado. Se una regione si troverà, invece, in zone gialla e arancione la didattica sarà totalmente in presenza per gli studenti della seconda e terza media. In queste aree è prevista invece l’adozione di forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica per quanto riguarda le scuole superiori, le cui lezioni in presenza sono assicurate per “almeno il 50%, e fino a un massimo del 75%”, mentre gli altri faranno lezione a distanza.
Fino al 30 aprile nelle zone rosse non sarà permesso andare a trovare parenti o amici, come invece accadrà nel sabato santo, a Pasqua e Pasquetta. Questa possibilità sarà, però, poi prevista in zona arancione, ma solo una volta al giorno e sempre in non più di due persone, all’interno del proprio Comune di residenza.
Infine nel testo è stato inserito l’obbligo di vaccinazione anti Covid per medici e personale sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali. La vaccinazione non è obbligatoria o può essere omessa o differita, si legge nella bozza: “solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestato dal medico di medicina generale”.
L.C.