Gioco d’azzardo: il Consiglio di Stato dà piena ragione al Comune di Casciana Terme Lari e all’Unione Valdera e respinge il ricorso proposto da chi voleva aprire una sala scommesse a pochi metri da un giardino pubblico.
Ad un anno di distanza arriva il pronunciamento del Consiglio di Stato che conferma la sentenza del 2020 del TAR di Firenze sul ricorso di una società che voleva aprire una sala scommesse a poca distanza da un giardino pubblico a Perignano. I titolari avrebbero voluto aprire un punto scommesse all’interno di alcuni locali posti nel Comune di Casciana Terme Lari, in particolare in Via Livornese Est, ma a suo tempo la Questura di Pisa con proprio provvedimento rigettava la richiesta della società sulla base delle norme contenute nel regolamento sul gioco dell’Unione Valdera. Il regolamento infatti stabilisce che non si possano aprire punti scommesse laddove manchi il rispetto della distanza di almeno 500 metri tra l’ingresso della struttura e quello che viene individuato come luogo sensibile, in questo caso il giardino pubblico che sorge nelle immediate vicinanze.
E dopo la decisione del TAR di Firenze che confermava la legittimità delle tutele poste dal regolamento dell’Unione, oggi lo ribadisce in modo definitivo il Consiglio di Stato che riconosce pienamente le ragioni del Comune e della stessa Unione Valdera e che conferma la funzione aggregatrice rivestita dal giardino pubblico e la sua frequentazione da parte di categorie come anziani e giovani, di per sé da tutelare.
“Con la decisione del Consiglio di Stato si mette finalmente un punto definitivo sulla legittimità di vedere in un giardino pubblico un luogo sensibile, per questo da salvaguardare nei confronti di attività come il gioco d’azzardo – spiega il Sindaco Mirko Terreni – e soprattutto si afferma il principio che l’apertura di luoghi che possono mettere a rischio la salute dei cittadini può e deve essere regolamentato dai poteri pubbici. Abbiamo avuto conferma che il regolamento che abbiamo fatto in seno all’Unione Valdera, confrontandoci con chi ha quotidiana esperienza di questa piaga come Filippo Torrigiani, consulente della commissione antimafia e Don Armando Zappolini, che ringrazio per l’aiuto, è uno strumento efficace perché frutto di scelte politiche mirate e di un lavoro tecnico accurato.”
Il regolamento lo ricordiamo è stato pensato proprio per contrastare il gioco d’azzardo e per proteggere luoghi sensibili, ulteriori rispetto a quelli previsti dalla normativa regionale e nazionale, intorno ai quali non è possibile aprire o trasferire attività legate al gioco scommesse e dai quali è necessario mantenere una distanza, appunto, di almeno 500 mt. “Quando insieme ai Sindaci dell’Unione abbiamo lavorato a questo regolamento pensavamo ad uno strumento che realmente potesse fare da argine al gioco d’azzardo, che colpisce persone fragili e che impone forte anche il tema della sicurezza urbana. – prosegue il Primo Cittadino – Ci siamo riusciti e dobbiamo esserne orgogliosi. Quella contro il gioco d’azzardo è una battaglia che non si ferma mai e che va combattuta oltre che con attività di sensibilizzazione anche con strumenti come questi.”