Depurare, per aprire le porte alla nuova stagione
Con l’arrivo della primavera, le temperature iniziano a rialzarsi, la natura si rinnova, il nostro organismo si risveglia e in molti di noi reagisce in maniera eccessiva. Una fase di vera e propria rivoluzione, non solo per i nostri armadi!
Ogni cambio di stagione mette a dura prova l’organismo, che non deve farsi cogliere impreparato. Ecco perché, verso la fine dell’inverno, è normale sentir parlare di depurazione nei confronti di quelle tossine che accumuliamo nei mesi freddi e che tendono ad appesantire soprattutto il fegato.
Quest’organo è il filtro attraverso cui il sangue è depurato dalle sostanze di scarto e che, insieme a reni, intestino e pelle, è responsabile del loro successivo smaltimento ed eliminazione dall’organismo. Ma che succede se s’ingolfa?
Il sistema di filtraggio rallenta, diventa inefficace e si ha un ulteriore sovraccarico di tossine, che gravano sull’organismo e rendono faticoso il suo adattamento ai ritmi imposti dalla nuova stagione in arrivo.
E che succede se, inoltre, l’organismo in questione entra improvvisamente in contatto con sostanze, il polline ad esempio, che riconosce come estranee? Il sistema immunitario si attiva per allontanarle, ma se i meccanismi di cui si serve sono intasati, si prolunga il tempo di permanenza delle sostanze estranee e nel frattempo l’organismo deve predisporre una via d’uscita alternativa: muco abbondante, starnuti, lacrimazione…
In primavera, infatti, i soggetti allergici subiscono una reazione alle sostanze scatenanti, che diventa eccessiva se si sviluppa in un organismo reso fragile dal rallentamento della funzionalità degli organi emuntori.
Il segreto non sta tanto nel sopprimere quelle che sono le reazioni fisiologiche, ma nel controllarne l’intensità, semplicemente rafforzando i meccanismi di Disintossicazione, Depurazione, Drenaggio, per riportare l’equilibrio tra la produzione di tossine e loro eliminazione, evitandone l’accumulo.
Le tre carte vincenti giocate dalla natura:
Il Cardo mariano (Silybum marianum L.): grazie alla silimarina, principio attivo contenuto nelle sommità fiorite e nei semi, stimola la rigenerazione delle cellule del fegato, ha proprietà antiossidanti ed epatoprotettive.
Il Carciofo (Cynaria scolymus L.): preziosa pianta ad azione depurativa, protettrice e regolatrice della funzionalità epatica e coleretica, cioè in grado di stimolare la secrezione della bile. Le sostanze responsabili sono contenute nelle foglie (Acidi caffeolchinici -cinarina, acido caffeico- e flavonoidi).
Il Tarassaco (Taraxacum officinale W.): non a caso noto anche come piscialetto, dal momento che, oltre a stimolare le funzioni epatiche, ha una potente azione diuretica. Utilizzato per alleggerire il distretto epato-renale come pianta depurativa e di drenaggio, in grado di favorire la decongestione del fegato e di stimolare la diuresi. Si associa a Cardo e Carciofo nel facilitare l’eliminazione delle tossine attraverso fegato e urine.
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