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Museo di Orentano, botta e risposta tra Mini e il centrosinistra

12:17

Botta e risposta tra il Sindaco Fabio Mini, gli assessori Nicola Sgueo, Davide Bartoli, Filomena De Donato e il Gruppo consiliare di centrosinistra Castelfranco Unita sulla questione “Museo di Orentano”.

Riportiamo integralmente il comunicato del Sindaco Fabio Mini e degli assessori

Dopo vari giorni e vari interventi più o meno legittimi da parte di cittadini ed esponenti politici il sindaco Fabio Mini e gli assessori rappresentanti anche di Orentano, intervengono e cercano di fare chiarezza sulla vicenda. Il primo a parlare è il sindaco che va dritto al cuore della replica politica e dice: “Ancora una volta i consiglieri di opposizione con in prima fila il consigliere Federico Grossi, si rendono ridicoli e tentano di cavalcare una protesta che non gli appartiene. Ma facciamo il punto, per chiarezza nei confronti di tutti i cittadini, in primo luogo degli orentanesi. Alle elezioni comunali del 2019, venivano eletti nell’allora maggioranza il consigliere David Boldrini e l’assessore Ilaria Duranti in rappresentanza della comunità orentanese. Cosa hanno fatto loro in 5 anni per il museo di Orentano? Sei mesi dopo la loro elezione il museo è stato chiuso al pubblico e nei 4 anni e mezzo successivi nessuna proposta è stata presentato per la riapertura dello stesso. Quattro anni e mezzo, costati alla cittadinanza ben 75mila euro, per un museo chiuso. Nel frattempo, nonostante non siano stati in grado di trovare 40mila euro per fare i lavori necessari per la sua riapertura, hanno presentato in consiglio comunale una proposta di acquisto di 4 stanze al piano terra di Palazzo Ficini per la somma di 35mila euro, stanze di proprietà del Circolo Mondo Nuovo, riconducibile all’area politica dell’allora maggioranza, facenti parte di un palazzo inagibile e pertanto, se acquistate, non usufruibili. Operazione che non è mai stata portata a compimento perché non riuscirono a trovare neppure quei 35mila euro. Quale sarebbe quindi secondo Grossi e compagni il significato della loro affermazione ‘continuiamo con l’acquisizione di Palazzo Ficini’, se non l’hanno mai cominciata?”
“Ma torniamo al museo – incalza il sindaco – ora gridano allo scandalo, ma perché in campagna elettorale non hanno detto neppure una parola sul museo di Orentano?”
“Dicono – spiega Mini – di averci chiesto del museo durante l’ultimo consiglio comunale. Sfido chiunque a rivedere la registrazione di quel consiglio, nessuna domanda, se non una raffica di idee fantasiose di come si amministra un comune, dopo che gli stessi cittadini avevano bocciato alle ultime elezioni la loro ultima amministrazione”.

“Noi a tutt’oggi siamo convinti della nostra scelta, – dice il primo cittadino – ma siamo anche consapevoli che sia doveroso ascoltare la cittadinanza e pertanto, pronti ad ascoltare le proposte che ci giungeranno da Orentano. Non abbiamo motivo di non trovare una soluzione per avere il museo lì se ciò sarà possibile.
D’altro canto, appena eletti abbiamo cercato soluzioni per riaprire i due musei del comune, avendo anche a Castelfranco il problema di come gestire un museo situato al primo piano non accessibile alle persone disabili. Abbiamo incontrato più volte la Sovrintendenza di Pisa la quale spetta l’ultima parola ed abbiamo indicato una via percorribile: un museo unico in una struttura del capoluogo, non avendo strutture comunali di proprietà adatte a Orentano. Come amministrazione abbiamo valutato questa come una scelta percorribile per far usufruire a tutti i cittadini di entrambi i musei. Ma non accettiamo che chi è colpevole di questa situazione provi a sfruttarla a scopi politici e propagandistici”.

Anche l’assessore Nicola Sgueo è intervenuto criticando l’atteggiamento della minoranza verso il tema museo in senso culturale dicendo: “Mi paiono ridicoli i continui richiami all’identità da una sinistra che ha fatto del globalismo la sua bandiera principale. Quell’identità è richiamata a targhe alterne, a proprio comodo per mero consenso elettorale. Negli ultimi quattro anni questa identità era evidentemente svanita. Non sono stati in grado di risolvere tale problema e fanno finta di non conoscere le problematiche legate alla realtà museale delle frazioni”

Sulla questione interviene anche l’assessore Davide Bartoli che spiega più nel dettaglio cosa ha innescato questa vicenda: “La sovrintendenza ha manifestato recentemente la volontà di definire la situazione del museo. Da anni si va avanti con proroghe di sei mesi, in sei mesi, ma ci hanno fatto capire che questa situazione di non fruibilità del museo non può andare avanti in eterno e che bisogna trovare una soluzione per riaprire il museo e sistemare i reperti. Il mio timore è che se non si risolve in tempi relativamente brevi la cosa, alla fine si possa perdere il patrimonio museale per decisioni indipendenti dalla politica locale. Per questo mi ha dato particolarmente noia l’atteggiamento dell’opposizione, che esorto a non giocare ad aumentare la tensione per pura strumentalizzazione politica, ma anzi a mettersi a disposizione per proporre soluzioni percorribili e non fantasiose nell’esclusivo interesse di tutta la comunità”.

Sul clima esacerbato che si è creato a Orentano sul tema del museo l’assessore Filomena De Donato fa chiarezza anche su una polemica di alcuni giorni fa: “Mi sembra che qui si sia fatta un po’ di confusione. L’opposizione ha tirato in ballo questioni di Villa Campanile e non si è concentrata sul tema del museo, a dimostrazione che stiamo parlando di una strumentalizzazione politica di un problema reale del territorio. Non solo – continua De Donato – alcuni giorni fa qualcuno ha ritirato in ballo anche il Dolcione, siamo stati accusati di non aver fatto uscire noi il Dolcione per l’edizione 2024, queste sono affermazioni non vere e gravi, perché mai l’amministrazione si è occupata del Dolcione e anzi il sindaco Mini si mise anche a disposizione per le esigenze dell’Ente Carnevale, ma alla fine loro hanno deciso di non farlo per motivi loro assolutamente legittimi. Sono affermazioni gravi, perché sarebbe inaudito che l’amministrazione abbia inibito un’associazione nella sua libera e legittima libertà d’espressione”. 


Riportiamo integralmente il comunicato del gruppo consiliare centrosinistra “Castelfranco Unita”

Le continue affermazioni del sindaco Fabio Mini ai consiglieri comunali di opposizione di “essere ridicoli” e di “far ridere”; denotano ancora una volta la sua insofferenza al confronto su argomentazioni di critica e di proposta, forse dimenticandosi di essere il Sindaco di tutti, anche di oltre la metà dei cittadini che non lo hanno votato. Usare parole offensive verso l’opposizione non aumenterà la sua credibilità ma dimostrano solo la sua insicurezza e debolezza. Vorremmo ricordagli che la democrazia si basa proprio sul confronto e che non sempre una burocratica sbrigatività significa efficienza e servizio alla comunità. Leggendo la nervosa risposta dell’amministrazione, è evidente che il Sindaco ha difficoltà a gestire le critiche e a confrontarsi con opinioni diverse dalle sue: la verità fa ridere

solo chi non la sopporta. Noi siamo convinti della nostra posizione: i reperti custoditi nel museo di Orentano sono un tesoro inestimabile raccolti grazie alla passione di tanti storici locali. Ribadiamo con convinzione che spostare i reperti è un grosso errore perché hanno un valore culturale e storico che vanno oltre il semplice valore materiale. Sono testimonianze uniche di un passato che merita di essere preservato e valorizzato nel luogo in cui è stato trovato. Per questi motivi, negli anni passati abbiamo sostenuto le spese di affitto dell’immobile che ospita la mostra archeologica di Orentano lavorando nella prospettiva di acquisire interamente palazzo Ficini in piazza Roma con l’obiettivo di una riqualificazione che permettesse di riunire al suo interno la biblioteca comunale, gli uffici comunali distaccati, il museo e spazi per attività ludiche. La delibera del consiglio comunale a fine 2022 per l’acquisto di una porzione del palazzo Ficini è stato il prima importante passo concreto. Chiudere definitivamente il museo per risparmiare e depredare Orentano del suo patrimonio culturale non è la soluzione al problema: ve lo stanno dicendo anche numerosi cittadini e associazioni che da settimane hanno avviato una petizione e che, ad oggi, ha raccolto più di 300 adesioni e ai quali va tutta la nostra solidarietà. La comunità di Orentano è unita e determinata a difendere la propria identità. Criticare una decisione che ha un impatto negativo sulla comunità è un diritto e un dovere di ogni cittadino e, in particolare, di chi rappresenta l’opposizione. Sindaco Mini ritiene più ridicolo criticare una decisione sbagliata o perseverare in un errore che danneggia la comunità orentanese? Come opposizione abbiamo chiesto di approfondire in maniera costruttiva questa scelta in commissione consiliare cultura: richiesta che è stata negata dimostrando ancora una volta la sua paura al confronto. Non scappi dalla discussione sindaco, ascolti i cittadini chi hanno idee diverse dalle sue e apra un dibattito pubblico e trasparente, basato sul rispetto reciproco e sull’ascolto delle diverse opinioni. Ricordiamo tutti le sue promesse fatte in campagna elettorale sulla trasparenza e sulla partecipazione dei cittadini: anche questa volta non ha perso occasione per rinnegare quanto promesso.

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