Addio a Fulvio Ferrari, storico addetto alla sicurezza del PD a Livorno. Una vita dedicata alla comunità politica e alle Feste dell’Unità.

Una tragica fatalità ha colpito martedì 9 settembre Fulvio Ferrari, storico addetto alla sicurezza del Partito Democratico. Ferrari, 68 anni e originario di Livorno, è morto improvvisamente soffocato da un boccone di carne mentre pranzava con la moglie in un ristorante. Nonostante l’immediato intervento dei volontari della Pubblica Assistenza colligiana, ogni tentativo di rianimarlo è risultato vano.
Fulvio, insieme al fratello gemello Fabio, aveva dedicato gran parte della sua vita alla sicurezza durante le Feste de l’Unità e le principali manifestazioni politiche locali e nazionali, iniziando negli anni del Partito Comunista Italiano e continuando fino ai giorni del Partito Democratico. Lascia la moglie e i figli.
Il ricordo del consigliere regionale Francesco Gazzetti: «La notizia della scomparsa di Fulvio Ferrari mi colpisce e mi emoziona nel profondo.
Fulvio per tutti noi, con il fratello Fabio Ferrari era uno dei “gemellini”: figura storica del servizio d’ordine dalla nostra comunità politica: negli ultimi decenni non c’è stata Festa dell’Unità, manifestazione o evento che si sia svolto senza Fulvio.
Negli ultimi anni non stava bene ma non ha mai mollato e, soprattutto, non ha mai rinunciato ad onorare il suo impegno di servizio disinteressato, reso ad una comunità alla quale apparteneva con tanto orgoglio.
Ed è commovente che questo sia avvenuto anche in occasione della Festa dell’Unità nazionale tematica che si è svolta in questi giorni a Livorno. Una manifestazione alla quale Fulvio ha partecipato sino all’ultimo giorno, prestando servizio insieme al fratello Fabio e con Gino a coordinare gli altri compagni della sicurezza interna.
Anche ieri era al fianco del palco centrale durante l’evento politico conclusivo, con il suo sguardo attento e vigile.
È qualcosa che non può essere spiegato a parole: Fulvio ha voluto onorare, sino all’ultimo, il suo impegno ed il suo essere al servizio della sua comunità politica.
Nei giorni precedenti all’avvio della Festa, dopo una riunione, passai dalla Rotonda di Ardenza per rendermi conto di come erano state organizzate le cose. Erano le una di notte ed in una macchina, a sorvegliare che tutto andasse per il meglio, c’era anche Fulvio e con lui, naturalmente, anche Fabio.
Lo salutai con affetto, come ho fatto, come abbiamo fatto, in tutti questi giorni della Festa. Era contento di esserci e tra un evento e l’altro abbiamo parlato di tante cose.
Ecco perché la notizia della sua scomparsa mi lascia senza fiato. Ed ecco perché voglio far arrivare ai suoi cari ed in primis al fratello Fabio le mie più commosse e fraterne condoglianze.
Ciao Fulvio, non ci sono parole per ringraziarti per tutto quello che hai fatto e che hai dato a tutte e tutti noi, ecco perché non ti dimenticheremo mai».