Muore a 55 anni ricercatrice e docente dell’Università della Tuscia. Lascia un’eredità scientifica internazionale.
Muore a 55 anni ricercatrice e insegnante. Oggi, 22 agosto, alle 11.30, la chiesa di San Francesco a Grosseto ospiterà i funerali di Sara Magrini, 55 anni, docente e ricercatrice all’Università della Tuscia di Viterbo, originaria di Grosseto e residente da anni a Tuscania. Si prevede una partecipazione numerosa da parte di colleghi, amici e studenti, desiderosi di rendere omaggio a una figura tanto stimata nel mondo accademico quanto amata dalla comunità.
Sara Magrini si è spenta mercoledì sera a Tuscania, a causa di un improvviso peggioramento di una malattia incurabile. La sua scomparsa ha suscitato profondo cordoglio, non solo a Tuscania e Grosseto, ma anche a livello nazionale e internazionale, tra colleghi e ricercatori che hanno avuto il privilegio di collaborare con lei.
«È con profondo dolore che mi trovo a dover informare tutti gli ex-marciatori della Toscana che ieri è ritornata alla casa del Padre la nostra sorella Sara Magrini di Grosseto. La notizia mi è pervenuta ieri in tarda serata. Per chi ha seguito l’esperienza della marcia nei primi anni 80, Sara ha fatto parte del mitico gruppo di Grosseto, con base al Convento di S. Francesco e in seguito per molti anni, figura sempre presente all’accoglienza dei pellegrini presso il Santuario della Verna. Il funerale si svolgerà domani alle ore 11,30 presso la Parrocchia di San Francesco a Grosseto. A noi che restiamo rimane il compito di tenere vivo il suo ricordo nella fede e nella speranza. Le nostre più sentite condoglianze vanno alle sue figlie Silvia e Giulia, al fratello Diego anche lui ex marciatore e a tutti i suoi cari. Riposa in pace Sara» si legge sul gruppo Facebook EX-MARCIATORI FRANCESCANI DELLA TOSCANA.
A lasciare un vuoto incolmabile nella sua famiglia sono le due figlie, il fratello e il compagno. Nel corso della sua carriera, Magrini si è distinta come ricercatrice di spicco nel dipartimento di Scienze ecologiche e biologiche dell’Università della Tuscia.
Laureata e dottoressa in botanica sistemica e conservazione delle pteridofite, ha lavorato anche alla conservazione delle orchidee italiane ed è considerata un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per la conservazione delle piante autoctone.
Il suo curriculum conta circa 150 pubblicazioni scientifiche e numerosi incarichi prestigiosi. La sua competenza multidisciplinare e la passione per la ricerca hanno lasciato un’impronta indelebile nel campo della botanica e nella vita di chi ha avuto la fortuna di conoscerla.