Muore a 43 anni, lascia moglie e figlie. Daniele Batosti, agronomo e cooperante, un grande esempio di impegno umano.
Muore a 43 anni. Monsummano Terme si stringe nel dolore per la scomparsa di Daniele Batosti, morto a soli 43 anni dopo una lunga malattia. Lascia la moglie Jeselda, le figlie Sara e Giulia e i genitori. La sua morte ha profondamente colpito l’intera comunità, che questa mattina si riunirà nella Basilica della Fontenova per l’ultimo saluto.
Agronomo di formazione, ha scelto di dedicare oltre dieci anni alla cooperazione internazionale, lavorando in diversi Paesi africani. Qui non solo ha portato avanti progetti di sviluppo agricolo e sostenibile, ma ha anche trovato l’amore, costruendo la sua famiglia.
Il suo contributo nel campo della cooperazione è stato riconosciuto anche dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha pubblicato un commosso ricordo ufficiale:
«La comunità delle operatrici e degli operatori di AICS è profondamente scossa dalla notizia della prematura scomparsa dell’amico e collega Daniele Batosti, avvenuta il 20 agosto.
Agronomo tropicale e manager di cooperazione, Daniele ha guidato per quattro anni con passione e competenza il progetto di cooperazione delegata UE “D.E.S.E.R.T.” in Niger. In precedenza aveva collaborato con la Cooperazione italiana in Burkina Faso e maturato significative esperienze con alcune OSC italiane in Ciad e in Guinea Bissau.
Nonostante una malattia debilitante, fino all’ultimo ha messo a disposizione la sua professionalità e le sue conoscenze, contribuendo alla formulazione di un progetto in materia di agroecologia in Ciad, approvato dal Comitato Congiunto nel 2024.
Daniele era un professionista paziente e determinato, due qualità preziose nel nostro lavoro, che gli hanno permesso di costruire relazioni profonde e sincere con i partner e con le comunità locali. La sua assenza sarà dolorosa, ma speriamo di rendergli omaggio ogni giorno attraverso il nostro impegno. In questo momento di grande dolore ci stringiamo con affetto alla sua famiglia, alla moglie Jeselda e alle amate figlie, Sara e Giulia».
Oltre al lavoro, Daniele era conosciuto a Monsummano per la sua passione per il calcio, che lo aveva portato a giocare con il rione Grotta Giusti, nel Marliana e nel Cecina. Gli amici lo ricordano come una persona solare, pronta allo scherzo, capace di trasmettere entusiasmo e leggerezza anche nei momenti più difficili.
La comunità perde un uomo generoso e determinato, capace di unire famiglia, amicizia e impegno professionale in un percorso di vita che lascia una traccia profonda.