Scopri come funziona la truffa della multa falsa, come riconoscerla e cosa fare per difenderti.

Cresce la preoccupazione tra gli automobilisti pisani per l’arrivo in città della cosiddetta truffa della multa falsa, già segnalata in molte altre zone della Toscana. Diversi cittadini hanno raccontato di aver trovato sotto il tergicristallo un verbale apparentemente ufficiale che richiedeva il pagamento di una sanzione amministrativa (Clicca qui). Il fenomeno sembra essersi trasferito anche il altre aree della regione come Firenze, dove è alta la presenza turistica anche veicolare.
Si tratta in realtà di contravvenzioni fasulle, complete di logo e linguaggio simili a quelli della Polizia Municipale, ma con un IBAN che non appartiene al Comune bensì a privati. L’importo richiesto è spesso basso – tra i 20 e i 30 euro – così da spingere l’automobilista a pagare rapidamente senza approfondire.
Le segnalazioni parlano di episodi soprattutto nelle zone più frequentate da turisti e residenti: nelle zone di San Francesco e San Martino, in particolare in via Ridolfi e sui Lungarni. I truffatori colpiscono spesso le auto in sosta irregolare o con ticket scaduto, per rendere la sanzione più credibile.
Questa truffa, in generale, non si limita ai biglietti cartacei: alcuni cittadini hanno ricevuto false multe anche via email o SMS, con link per il pagamento o numeri di telefono da contattare, spesso a tariffa satellitare con costi elevatissimi.
Gli esperti invitano a non pagare immediatamente ma a:
- verificare se si è davvero in infrazione;
- controllare targa, data, luogo e testo del verbale;
- confrontare IBAN e recapiti con quelli ufficiali, per esempio del Comune;
- in caso di dubbi, rivolgersi direttamente alla Polizia Locale.
Se la multa si rivela falsa, è fondamentale sporgere denuncia: oltre a tutelarsi personalmente, si contribuisce a fermare i responsabili e a prevenire altre truffe.
Le autorità cittadine ricordano che solo i canali ufficiali garantiscono l’autenticità dei pagamenti e invitano i cittadini a diffidare di messaggi o richieste di denaro ricevute tramite canali non istituzionali.