È morto a 69 anni Loris Rispoli, simbolo della ricerca di verità per la strage del Moby Prince. Aveva perso la sorella.
Loris Rispoli, storico presidente dell’associazione “140” nata per chiedere verità e giustizia sulle vittime della strage del Moby Prince, è morto all’età di 69 anni. Originario di Licciana Nardi ma residente da decenni a Livorno, aveva perso la sorella Liana, 29 anni, nell’incidente del 10 aprile 1991.
Dopo anni di impegno in prima linea, aveva lasciato la presidenza nel 2021 a causa di gravi problemi cardiaci. Il 22 novembre è deceduto in ospedale in seguito a un nuovo arresto cardiaco, lasciando un profondo dolore nella comunità.
Le parole di Nicola Rosetti, attuale presidente del collettivo: «Oggi perdo un fratello, un vero combattente per la verità e la giustizia. Ci siamo conosciuti nel momento più buio della nostra vita e mi ha insegnato come si lotta contro le ingiustizie e adesso che non c’è più non nascondo che per me sarà veramente dura. Prometto a Loris che porterò avanti la battaglia, la nostra battaglia, fino alla fine. Mi mancherai fratellone.»
Profondo cordoglio è stato espresso anche dal sindaco di Livorno Luca Salvetti:
«“…c’è un volto che poi diventerà per me molto familiare, impossibile da dimenticare: è il volto di Loris Rispoli fratello di una delle ragazze che lavorano sul Moby. Lui abbraccia la madre, dalla banchina guarda verso l’imboccatura del porto, aspetta notizie certe ma è come se avesse già capito tutto, i suoi occhi sono lo specchio del dramma…”
Con queste parole negli anni ’90 ho descritto il primo incontro con una persona speciale che con gli anni è diventato un amico e con il quale ho percorso un lunghissimo cammino di vita e un’esperienza umana, giornalistica e poi da sindaco legata al Moby Prince e al dramma del 10 aprile 1991. Ciao Loris, sarai sempre con me e con tutti i livornesi.»
«Apprendo con profonda tristezza della scomparsa di Loris Rispoli, una figura che ha rappresentato per oltre trent’anni un punto di riferimento imprescindibile nella battaglia per la verità e la giustizia sul disastro del Moby Prince. La morte di Loris è una perdita che colpisce non solo i familiari delle 140 vittime, ma tutta la comunità toscana e nazionale che in lui ha riconosciuto un uomo di straordinaria dignità, determinazione e umanità. La tenacia e la lucidità di Loris hanno contribuito in modo fondamentale a mantenere viva negli anni l’attenzione sul più grave disastro della marineria italiana dal dopoguerra».
Così il presidente Eugenio Giani esprime il proprio cordoglio per la morte di Rispoli, fondatore del “Comitato Moby Prince 140”, figura centrale nella lunga richiesta di chiarezza sulla tragedia del 1991, quando si incendiò il traghetto in seguito alla collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno.
«Loris – prosegue Giani – ha saputo trasformare un dolore personale immenso in un impegno civile esemplare, diventando la voce di un’intera comunità ferita. La sua forza morale, la sua costanza e la sua capacità di unire sono state determinanti per mantenere aperto un percorso di verità che la Toscana ha sempre sostenuto. A nome mio e della Regione Toscana mi stringo alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno condiviso con lui questa lunga e difficile battaglia.»
«È anche grazie a persone come Loris Rispoli – conclude il presidente – che oggi proseguiamo con rinnovato impegno nella ricerca della piena verità. Non ci fermeremo e non smetteremo mai di essere al fianco di chi raccoglie la sua eredità in questa lotta. La Toscana non dimentica.»






