A Marina di Pisa è stata imbrattata la lapide dedicata a Marco Verdigi, il giovane che ventuno anni fa perse la vita per salvare due bambini in mare.
A Marina di Pisa il nuovo giorno ha portato con sé un duro colpo: la lapide dedicata a Marco Verdigi, il giovane che ventuno anni fa sacrificò la propria vita per salvare due bambini in mare, è stata vandalizzata. Un gesto che ha immediatamente suscitato sdegno e condanna, soprattutto da parte delle istituzioni.
Tra le voci più ferme c’è quella di Antonio Mazzeo, Vice Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, che ha commentato con parole dure ma cariche di significato l’accaduto.
“A Marina di Pisa è stata imbrattata la lapide dedicata a Marco Verdigi, il giovane che ventuno anni fa sacrificò la propria vita per salvare due bambini in pericolo di annegamento”, ha ricordato Mazzeo, sottolineando il valore di un atto che resta profondamente inciso nella storia della comunità.

Verdigi, per quel gesto eroico compiuto nel 2004, fu insignito della Medaglia d’oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un riconoscimento, ha spiegato Mazzeo, “che testimonia il valore di un atto di altruismo puro, che merita di essere ricordato, raccontato e tramandato”.
Il vicepresidente ha definito l’imbrattamento della lapide “un gesto indegno, che non può essere liquidato come una semplice ‘ragazzata’”, auspicando che le autorità riescano a identificare i responsabili. Una richiesta non animata da spirito punitivo fine a sé stesso, ma dall’intento educativo: “Mi auguro che i responsabili vengano individuati e puniti in modo esemplare, non per spirito di vendetta, ma perché possano comprendere fino in fondo il significato dell’altruismo e l’importanza del sacrificio compiuto da Marco”.
Parole che risuonano come un monito e allo stesso tempo come un richiamo alla responsabilità civica. “La memoria di chi ha dato la vita per gli altri va rispettata. Sempre”, ha concluso Mazzeo.






