Raggiunto dai microfoni di VTrend, il calcinaiolo Marco “Stryke Hellwig” Ingoglia ha raccontato la sua passione e la sua impresa: è il nuovo Campione di wrestling della SIW.
Un titolo significativo che ripaga certamente di tanto impegno e tanto duro allenamento, quello conquistato dal calcinaiolo Marco “Stryke Hellwig” Ingoglia. E’ il nuovo Campione Wild della SIW (Superior Italian Wrestler).
In un match davvero appassionante, adrenalinico e coinvolgente che si è svolto Domenica 22 Gennaio presso la Villa del Colle di Collesalvetti, in provincia di Livorno, ha lottato con Blake e Nico Inverardi per il titolo di Campione Wild della SIW ed è riuscito a spuntarla.
L’incontro prevedeva anche l’uso di tavoli, scale e sedie, materiale non propriamente “morbido” da utilizzare nell’arco dello show. Marco “Stryke Hellwig” Ingoglia è riuscito a conquistare il suo primo titolo individuale con una Swanton Bomb mozzafiato.
- Scaviamo a fondo… Come è nata la passione per il wrestling?
“C’è da sempre. Mia mamma era un’appassionata di catch wrestling, passavo tanto tempo con lei a guardare gli incontri. Per capirsi… Hulk Hogan e Antonio Inoki in Giappone degli anni ’80. Un giorno, un’emittente regionale trasmise un incontro tra Hulk Hogan e Ultimate Warrior. Avevo 5 o 6 anni, proprio lì mi innamorai. Dissi: ‘Io da grande voglio diventare così’. Mi ci sono voluti 30 anni prima che questa cosa diventasse realtà!“.
Quanta preparazione fisica e atletica ci vogliono per diventare campione?
“Per sorreggere ritmi serrati per 20 minuti è necessario avere una buona preparazione fisica a livello di cardio. Per quanto riguarda la struttura e la muscolatura, tutto dipende da come ci si approccia al wrestling, quali stili prendiamo in considerazione. Indubbiamente, la componente più importante è la preparazione mentale. Il mindset è fondamentale: sul ring si deve tenere tutto sotto controllo, essere concentrati al massimo“.
Hai mai timore di salire sul ring e farti male?
“Sempre! Soprattutto quando ci sono incontri speciali, come quello di domenica scorsa tra tavoli, scale e sedie. Lì il rischio è altissimo e il margine di errore è minimo. La cosa assurda è che il più delle volte ti fai male per cose stupide, ho riportato degli infortuni terribili per cose banalissime“.
E i tuoi genitori che ne pensano? Ti vengono a vedere?
“Sono miei grandi sostenitori. Addirittura mio babbo mi espone le sue impressioni in merito ai match. Mia mamma si è emozionata tantissimo quando ho alzato la cintura. Hanno fatto il tifo per me come dei ragazzini scatenati!“.
Come riesci a far coincidere il lavoro di tatuatore e la passione per il wrestling?
“Riesco a gestire tutto molto bene. Quando sono a lavoro, penso al lavoro. Quando esco dallo studio (‘Ir Tatuatoio’, si trova a Calcinaia), mi dedico alla mia passione. Un po’ come tutti“.
Quale è la tua finisher per eccellenza (mossa, ndr)?
“Ho tutta una serie di cose che utilizzo per indebolire gli avversari, ma diciamo che le tiro fuori per spiazzarli. Sicuramente, il mio cavallo di battaglia è la Swanton Bomb, che consiste nel buttarmi di schiena dall’alto sull’avversario: difficilmente si rialzerà!“.
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Valentina Giovannetti