TERRICCIOLA. VTrend ha intervistato un noto imprenditore del settore dell’abbigliamento, che proprio in questi giorni festeggia 40 anni di attività.
Stiamo parlando di Armando Mangini, proprietario dei conosciutissimi Magazzini Mangini che, in compagnia della moglie Graziella, abbiamo portato ai nostri microfoni. Da loro Ci siamo fatti raccontare questa straordinaria storia iniziata ben 40 anni fa, non a La Rosa di Terricciola dove tuttora hanno sede i Magazzini Mangini, bensì a Fabbrica, nel comune di Peccioli.
“La nostra storia nasce da una famiglia di commercianti. Mio nonno Armando, che mi ha lasciato il suo nome, nel 1946 aveva una botteghina nel paese di Fabbrica, – ricorda il nipote – noi andavamo a vendere porta a porta ai contadini, prendendo loro l’ordinazione. All’epoca ci fu un vero e proprio boom, si vendeva la ‘roba a pezzi’, per le confezioni dovemmo aspettare gli anni del 1955/56.”
Armando Mangini fa poi un salto in avanti ed arriva agli ultimi anni ’70. “Prima degli anni ’80 si stravolse un po’ il mercato, si iniziarono a fare vendite e acquisti importanti a Fabbrica. Le persone arrivavano da tutta la zona, a partire da Capannoli, da Peccioli, da Terricciola, da Volterra o da Lajatico”.
“La nostra botteghina era molto piccola, 3 stanzine da 30 metri, mentre il magazzino era più grande della bottega stessa, il parcheggio non c’era e spesso le auto avevano problemi a trovare spazio. Era importante avere grande assortimento, così da poter accontentare tutti i clienti – dice Armando – e noi l’avevamo, è sempre stato il principio di mio nonno ed il mio: se non ce l’hai sei sicuro di non vedere, se ce l’hai magari lo comprano”.
“Poi, nel 1983 si cominciò a fare pubblicità e ci conobbero, soprattutto facendo spot di 30 secondi alla radio. Abbiamo iniziato proprio da Radio Belvedere, emittente di Santo Pietro Belvedere e ad incidere il nostro primo spot fu lo speaker Michele Vestri. Alcune volte rientrando a Fabbrica di Peccioli, mi fermavo ai cimiteri della località e guardando la pianura, dove si stende La Rosa di Terricciola, mi dicevo che era lì che volevo trasferirmi. Il suggestivo sogno si è poi concretizzato”.
Siamo partiti, il primo giorno con mia moglie infilammo la chiave nella porte del nuovo locale e via. É così che abbiamo iniziato questa avventura. Devo ammettere – dice Armando – a me questo lavoro è sempre piaciuto e, quando una cosa piace, non pesa neanche più di tanto. È un lavoro in cui ho sempre creduto” – afferma entusiasta l’imprenditore.
“Dal 1982 ad oggi abbiamo sempre riempito la bottega, nonostante alcune difficoltà nel corso degli anni. Abbiamo sempre cercato di rimanere vivi commercialmente e ci siamo riusciti, andando avanti a testa bassa e con estrema dedizione, questo fino ad oggi. I clienti ci vogliono bene, ci seguono e noi cerchiamo sempre di ricambiare l’affetto, accontentandoli nei prodotti, nella vasta scelta e nel prezzo – dice sorridendo Armando -. Oltre alla Valdera, ormai spaziamo in buona parte della Toscana, da Certaldo a Montaione, passando per Pisa e arrivando alle zone di Santa Croce e Fucecchio. Abbiamo avuto la fortuna di esserci allargati molto.”
“Inoltre – sottolinea – abbiamo creato qualcosa di veramente raro, riuscendo in media a portare 400mila persone l’anno a La Rosa. Di qui anche l’indotto ne guadagna, considerando che ci troviamo in una frazione così piccola della Valdera.”
E, nonostante gli ormai 40 anni di attività, Armando e Graziella guardano avanti. “La strada dei Mangini non finisce qua, abbiamo messo in piedi una nuova struttura di circa 1.500 metri quadri; qui metteremo la biancheria, un settore in cui siamo fortissimi a livello regionale. Questo è un prodotto che ci dà grande soddisfazione” – puntualizza Armando.
Incuriositi, abbiamo concluso chiedendogli se tornando indietro cambierebbe qualcosa del suo percorso. Nessun dubbio, “sì, ovviamente qualcosa cambierei, – afferma senza remore – ma sono anche abbastanza soddisfatto di tutto ciò che ho fatto, se me lo avessero detto 40 anni fa non ci avrei mai creduto. Io e mia moglie, grazie alla nostra passione e al nostro impegno, con cui siamo cresciuti, ci siamo poi espansi e abbiamo constatato come alla fine tutto venga ripagato.”
L.C.
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