PECCIOLI. Peccioli aderisce alla manifestazione dell’Anci sul tema della reputazione degli amministratori locali.
Un comunicato stampa del comune di Peccioli informa che “Alla vigilia della manifestazione prevista a Roma il 7 luglio, sono oltre 600 i sindaci italiani che hanno aderito all’iniziativa proposta dal consiglio nazionale di Anci. In occasione della riunione, la prima dall’inizio della pandemia, la protesta sarà dedicata alle tutele e a una maggiore dignità da riconoscere al ruolo dei sindaci. Temi sui quali ci sarà un confronto per elaborare proposte da far arrivare direttamente a Governo e Parlamento. E con la fascia tricolore e il gonfalone del Comune di Peccioli, ci sarà anche Renzo Macelloni a rappresentare la sua comunità.
L’obiettivo è quello di porre all’attenzione delle istituzioni le condizioni normative nelle quali, oggi, operano i sindaci. E proporre soluzioni correttive che consentano loro di continuare a lavorare per le comunità in un clima di maggiore serenità. Al termine della riunione i primi cittadini sfileranno in corteo per consegnare al Governo un documento contenente le indicazioni emerse nel corso del consiglio regionale.
Uno dei punti più importanti, sottolineato anche nei giorni scorsi dal sindaco di Prato, nonché presidente Anci Toscana, Matteo Biffoni, riguarda una sorta di mezza rivoluzione del Codice degli appalti. «Presenteremo un documento elaborato dal Consiglio Nazionale dell’Anci nel quale ci sarà la richiesta di cambiare alcune norme del Codice degli appalti. Serve anche rivedere le norme sull’abuso d’ufficio per poter lavorare più serenamente. Altre richieste verranno formulate in base a quello che verrà fuori in assemblea».
Proprio sul Codice degli appalti Macelloni, durante il discorso inaugurale al Palazzo Senza Tempo, aveva sottolineato come l’intervento di riqualificazione, con paletti e restrizioni, sarebbe stato quasi impossibile. «Se la ristrutturazione fosse stata fatta direttamente dal Comune applicando il Codice degli appalti sarebbe stato impossibile portare in fondo il progetto e avremmo avuto difficoltà a concludere i lavori. Sicuramente non con i tempi attuali e ci sarebbe stato un grave danno per l’economia della nostra comunità – spiega Macelloni -. Quindi trovo particolarmente centrata questa posizione di Anci su questo tema, così come quella di tante altre associazioni di categoria. E che mette al centro il tema più generale dello snellimento delle procedure burocratiche. Se vogliamo che il Paese riparta dopo la pandemia, lo si faccia con interventi e investendo anche in opere strutturali importanti ma in tempi rapidi. Importante avere risorse dal recovery plan ma è fondamentale poterli investire nel minor tempo possibile».