Tre lavoratori in nero, tra cui un minore, e severe violazioni delle norme sulla sicurezza in un opificio nel pisano: subito sospesa l’attività imprenditoriale, titolare denunciata e sanzionata.
PISA – Lo scorso 6 giugno, nell’ambito di un controllo volto al contrasto del lavoro sommerso, i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Pisa hanno effettuato, in provincia, un’ispezione presso un opificio che si occupa della lavorazione del cuoio e della pelle.
Durante il controllo, i militari del N.I.L. hanno sorpreso tre lavoratori “in nero”, tutti regolari sul territorio italiano, tra cui un minore.
Questa scoperta ha immediatamente fatto scattare la sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di personale senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro e per le gravi violazioni riscontrate in materia di salute e sicurezza.
La titolare dell’impresa, di origine straniera, è stata deferita in stato di libertà per l’impiego di manodopera straniera priva del titolo di soggiorno per lavoro subordinato e per l’impiego del minore. A ciò si aggiungono ulteriori contestazioni per la mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, la mancata nomina del medico competente, l’assenza del documento di valutazione dei rischi e la mancata formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza.
Le violazioni riscontrate hanno portato alla contestazione di ammende penali per un totale di 50.000 euro e sanzioni amministrative per 7.900 euro, per un complessivo di 57.900 euro.
Stante l’esistenza della presunzione d’innocenza, l’eventuale responsabilità della persona denunciata dovrà essere vagliata, nel prosieguo del procedimento, dalle Autorità competenti.






