Il sindaco di Pontedera in un lungo post fa sapere che il terreno contaminato verrà finalmente bonificato.
“Entro questa estate (il 31 luglio e comunque non oltre il 30 settembre) il keu presente sotto i cumuli coperti all’interno della lottizzazione privata ‘Green Park’ dovrà esser rimosso e smaltito secondo il piano proposto dagli stessi soggetti obbligati a sostenerne i costi e ad attuarlo“. Con queste parole il sindaco di Pontedera Matteo Franconi ha annunciato la rimozione del Keu dal suo Comune di riferimento. Stamani, infatti, il primo cittadino ha firmato l’ordinanza che accoglie il crono-programma presentato dei lavori. Un atto che pone fine “a una complicata vicenda giudiziaria e una articolata istruttoria tecnica“.
“Potremo dirci soddisfatti – continua Franconi – soltanto nel momento in cui vedremo l’ultimo camion trasportare via l’ultimo carico del terreno contaminato ma credo non sia inutile riepilogare, brevemente, come abbiamo affrontato la vicenda e cosa abbiamo fatto per gestirla.
Fin dall’inizio il comune ha adottato (gli unici ma) tutti gli strumenti amministrativi e giudiziari a disposizione seguendo due obiettivi:
– far rispettare il principio del “chi inquina paga”, evitando che l’ingente costo della rimozione di rifiuti, trasportati da un privato in un’area privata, cadesse sulle spalle dei cittadini;
– garantire la tutela dell’ambiente monitorando, attraverso gli unici organi competenti in materia, che il trascorrere del tempo non pregiudicasse lo stato dei luoghi.
Lungo questi due binari – continua – si è consumato il tempo trascorso dalla mia prima ordinanza ad oggi; un tempo che non abbiamo certo deciso noi ma che è stato dettato e cadenzato dalle regole e dalle leggi, dalle procedure giudiziarie, dalle prerogative e dai diritti che l’ordinamento tutela, dalle forme amministrative che garantiscono lo stato di diritto di questo Paese e che vanno rispettate finché esistono così come sono”.
Il sindaco di Pontedera aggiunge che “Lo abbiamo fatto raccontando gli snodi cruciali dell’intero percorso solo in presenza di atti ufficiali, formali, concreti; con la misura di chi si occupa soltanto di informare nonostante il diluvio della disinformazione interessata (per lo più politica) che si è abbattuto sulla legittima preoccupazione dei cittadini.
Amministrare una città (e governarne i problemi) significa proprio questo: declinare principi grandi e valori condivisi dentro il perimetro stretto della complessità, secondo le regole che esistono, con la dedizione competente animata dai dubbi che servono alla ricerca, ogni volta, di ogni soluzione possibile.
Probabilmente è una postura che va poco di moda nel tempo in cui il demone della semplicità ostruisce i sentieri verso la realtà, un tempo nel quale il risultato più comodo da offrire è quello più facile da rinchiudere dentro uno slogan vuoto come il bagaglio etico di chi ne abusa.
Noi ci ostiniamo a credere che la verità abbia le gambe lunghe e che la fatica per starle dietro con rispetto non sia un costo da pagare ma un pezzo di futuro su cui investire“.