In Toscana il caso che lascia di stucco. La sindaca: “La pena sia esemplare”.
Sono in corso le indagini dei carabinieri di Empoli per trovare chi ha installato una telecamera nascosta in una delle docce -sono due- dello spogliatoio femminile dell’ospedale cittadino San Giuseppe. Da quanto si apprende, a fine turno le docce vengono usate dalle infermiere, dalle Oss e da altre dipendenti, anche qualche medico donna. Pare che siano cento le donne ritratte a loro insaputa con questo sistema clandestino.
Come riportato dall’Ansa, risulta che ad accorgersi della presenza del congegno siano state proprio alcune dipendenti che avevano notato un “piccolo” occhio elettronico sotto il miscelatore dell’acqua. Loro stesse hanno sfilato dal muro l’apparato tecnologico tirando un cavo di trasmissione a cui era collegato. Secondo le indagini, la telecamera era connessa con un monitor presente in una sala a fianco, di libero accesso. La stanza viene utilizzata dagli addetti di alcune società di servizi operanti nell’ospedale.
Come già detto, adesso sono in corso indagini dei carabinieri a tappeto, con alcune persone già sentite in caserma a Empoli. Anche l’Asl Toscana Centro ha avviato una sua indagine interna. La sindaca di Empoli, Brenda Barnini, sulla propria pagina Facebook ha scritto: “Questo gesto è da considerarsi a tutti gli effetti come violenza. Oltre a essere sconvolta come donna che qualcuno possa aver agito in questo modo, sono anche indignata come sindaca che questo avvenga nella nostra città . I carabinieri devono assolutamente individuare i responsabili e poi la giustizia dovrà fare questa volta il suo dovere con una pena che sia esemplare. Non ci sono attenuanti e noi donne non tolleriamo più di essere sempre considerate oggetto di possesso”.
“Quanto accaduto all’ospedale di Empoli è un fatto gravissimo, un episodio che crea sconcerto e lede al dignità della persona. Confido nel lavoro della magistratura per una pena esemplare, una volta che le indagini delle forze dell’ordine consentiranno di individuare i responsabili. Il trauma vissuto dalle lavoratrici è la conseguenza di un atto di violenza contro le donne, un gesto esecrabile che va condannato con fermezza”. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a commento dell’increscioso episodio.