Inaspettato, improvviso, tutto in pochi istanti, se n’è andato cosi ‘Stefano’ ex calciatore del Balconevisi, ma soprattutto uno straordinario amico per quanti lo frequentavano.
“Ieri ci ha lasciato Stefano, un grande amico. Un nostro compagno di squadra con il quale abbiamo condiviso tanti anni sui campi. Ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’US Balconevisi con i suoi gol spettacolari, ma soprattutto con la sua allegria e la sua passione.
Ciao Stefano, sarai sempre parte della nostra grande famiglia”.
E’ questo il messaggio reso pubblico sulla pagina ufficiale della società sportiva che compagni e dirigenti hanno voluto tributare Stefano Forgione colpito da un malore improvviso ad appena 42 anni, mentre era in compagnia di persone nell’agriturismo di famiglia.
Un amico che lo conosceva così lo ricorda affettuosamente (Marco Nacci) “Gli allenamenti a Corazzano, le cene al Ristorante “Genovini”, la tua velocità sul campo da gioco, la tua tenerezza sfrontata, la tua cazzonaggine imprescindibile, il coro 《Che ce frega de Forgione, noi c’avemo Trotta-Gol!》 per prenderti in giro, i tuoi capelloni (per cui avevi una cura – oserei dire – quasi femminile, perlomeno una quindicina di anni fa, nel fare la doccia), la tua risata vibrante, la capacità di correre così dinoccolato e forte nell’allungo, l’articolo che una volta un giornale locale ti dedicò intitolato “Forgione, il bomber che si diverte” per cui un po’ tutti ti sfottemmo a causa di quanto risultasse retorico e pompato (per quanto veritiero), la tua progressione importante, l’ironia, l’autoironia, il tuo atavico fiuto del gol… Ok, tutto vero, ma rammento pure che una volta si parlò addirittura di Dostoevskij, prima di una partita del Balconevisi a La Serra, e della tua passione per la poesia e per la letteratura… Avevi molte facce, insomma, e poche maschere“.
Immenso dolore della famiglia e dei tanti amici che lo ricordano come un ragazzo solare a cui non mancava mai il sorriso.
Trend si strige al dolore della famiglia.