Il sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali Patrizio Giacomo La Pietra è stato nominato ambasciatore del tartufo bianco di San Miniato nel mondo.
Da ieri (sabato 28 ottobre) il tartufo di San Miniato ha un ‘alleato’ anche nell’esecutivo: al termine del convegno sul tartufo promosso da Fondazione San Miniato Promozione a Palazzo Grifoni, il sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali Patrizio Giacomo La Pietra è stato nominato ambasciatore del tartufo bianco di San Miniato nel mondo dal presidente di Fondazione SMP Marzio Gabbanini e dal Sindaco di San Miniato Simone Giglioli.
La Pietra ha chiuso l’incontro dal titolo “Il tartufo toscano: filiera, tipicità, nuove esperienze nei territori”, che invece era stato avviato dalla vicepresidente e assessora regionale all’agricoltura Stefania Saccardi (già in passato nominata ambasciatrice del tartufo di San Miniato). Un evento che ha riempito la platea del Grifoni e che ha visto la presenza – oltre che delle autorità civili e militari – di molti esperti del settore e di un gruppo di studenti dell’istituto tecnico Cattaneo.
Sono intervenuti (oltre ai già citati): Fabio Cerretano (presidente Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiani), l’agronomo Pierpaolo Parentini, il dirigente regionale Sandro Pieroni, la funzionaria MASAF Anna Francesca Ragone, il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo Michele Boscagli, Flavio Berilli (direttore dell’Ispettorato Centrale qualità repressione frodi) e Andrea Acciai (vicepresidente dell’Associazione Tartufai delle colline sanminiatesi e presidente di URAT – Unione Regionale Associazioni Tartufai).
La Pietra ha promesso impegno da parte del governo: “Ci impegniamo – ha sottolineato il senatore – a fare in modo di promulgare una legge nazionale sulla disciplina del tartufo, prendendoci quelle responsabilità che la politica deve assumersi. Siamo il paese al mondo che esporta più prodotti legati al tartufo nel mondo e non possiamo permetterci divisioni, perché le altre nazioni vanno avanti. E’ necessaria una nuova legge nazionale all’interno della quale le regioni possano muoversi; il tartufo d’altronde è un’eccellenza nazionale da tutelare e da toscano prometto di essere al vostro fianco”. Prima di entrare nel vivo degli interventi, il presidente di SMP Marzio Gabbanini ha ribadito la volontà di fare di San Miniato la capitale toscana del tartufo, avendone tutte le caratteristiche. E ancora Gabbanini ha annunciato che confida di poter inaugurare il Museo del tartufo di San Miniato nel 2024. Tra i saluti anche quello del direttore regionale Credit Agricole Massimo Cerbai, che ha sottolineato l’impegno dell’istituto francese a fianco di chi valorizza i territori e promuove la sostenibilità (pensiero condiviso anche da Daniela Di Vita del comitato di gestione di Fondazione CRSM, guidata dall’avvocato Giovanni Urti).
Poi è stato il turno dell’assessora Saccardi: “Il tartufo è un prodotto identitario e per questo merita tutto il sostegno regionale nell’ottica di valorizzarlo e tutelarlo: adesso abbiamo una nuova legge che nasce per conservare e manutenere la risorsa tartufigena e il suo territorio; a breve seguirà il regolamento attuativo, che preciserà molti aspetti. Nel prossimo piano di sviluppo rurale avremo due misure utili per la salvaguardia dei boschi e di quella straordinaria risorsa che è il tartufo”. Cerretano, Parentini, Ragone, Acciai, Berilli, Boscagli e Pieroni hanno analizzato più aspetti: dalla disciplina fiscale riservata ai tartufai alla tracciabilità dei tartufi, passando per la sostenibilità (tema confermato per l’edizione 52 della Mostra Mercato), la biodiversità e la possibilità di istituire una denominazione d’origine legata al tartufo; senza dimenticare di raffrontare le varie normative regionali e come favorire l’economia del tartufo facendo rete all’interno dei territori vocati.
A chiudere – prima dell’intervento del sottosegretario – il sindaco Giglioli, che ha sottolineato due aspetti: “Il tartufo per noi è tradizione, è prodotto popolare. Ci sono due nodi da affrontare: come enti comunali non abbiamo potere sul taglio dei boschi, pratica che spesso falcidia la raccolta. Allo stesso modo nel periodo preposto qui arrivano tartufai da tutta la Toscana e questo per noi è un problema di sostenibilità e anche di tutela del territorio, a causa della non conoscenza dello stesso. Dobbiamo dare un futuro al nostro tartufo”. A moderare il professore dell’ateneo fiorentino e componente del cda di San Miniato Promozione Francesco Dini. La location è stata messa a disposizione da Fondazione CRSM. Intanto prosegue il conto alla rovescia verso l’apertura della 52esima Mostra Mercato del Tartufo bianco di San Miniato, prevista sabato 11 novembre.
FONTE: UFFICIO STAMPA FONDAZIONE SMP