Che il freddo sia reale o solo suggestione, la merla continua a volare tra leggenda e storia, ricordandoci che l’inverno, presto o tardi, lascerà comunque spazio alla primavera.
Secondo la tradizione popolare, i Giorni della Merla (29, 30 e 31 gennaio) sarebbero i più freddi dell’anno. Tuttavia, le rilevazioni meteorologiche smentiscono questa credenza, mostrando che, dopo la prima metà di gennaio, le temperature tendono in realtà ad aumentare. Nonostante ciò, il proverbio resta vivo e continua a essere tramandato: se in questi giorni fa freddo, la primavera arriverà presto; se invece sono miti, l’inverno durerà ancora a lungo.
Le spiegazioni sull’origine dei Giorni della Merla sono numerose e affondano le radici nel folklore italiano. La versione più conosciuta racconta di una merla e dei suoi piccoli che, per sfuggire al gelo, si rifugiarono in un camino per tre giorni, uscendo il primo febbraio con il piumaggio annerito dalla fuliggine. Questo aneddoto spiegherebbe il colore scuro dei merli, un tempo ritenuti bianchi.
Un’altra storia attribuisce la responsabilità del freddo a gennaio, dipinto come un mese dispettoso. Infuriato con una merla che aveva fatto provviste per tutto il mese e si era nascosta per sfuggire alle intemperie, gennaio avrebbe chiesto a febbraio tre giorni extra per scatenare bufere e gelo, punendo così l’astuto volatile.
Oltre alla dimensione fiabesca, esistono anche spiegazioni più storiche. Due leggende legate al fiume Po raccontano che in questi giorni il fiume si ghiacciava così tanto da permettere il passaggio di un cannone di ghisa chiamato “merla” oppure di una nobildonna, De Merli, che attraversò il Po a piedi per raggiungere il marito.
Nonostante il fascino della leggenda, i dati raccolti tra il 1967 e il 2021 dal Centro Geofisico Prealpino dimostrano che gli ultimi tre giorni di gennaio sono mediamente più caldi di 0,7°C rispetto alla temperatura media mensile. La merla più calda si è registrata nel 1982 con una media di 9,3°C, mentre quella più fredda nel 2005 con -2,3°C.
Anche il celebre gennaio del 1985, passato alla storia per le abbondanti nevicate in tutta Italia, vide una merla nella media, con una temperatura di 3,2°C. Al contrario, nel 2008 il 28 gennaio si raggiunsero addirittura 23,5°C, segnando un record assoluto per il mese.
Sebbene la scienza smentisca il mito dei Giorni della Merla come periodo più freddo dell’anno, questa credenza popolare resta un simbolo del rapporto tra uomo e natura, tramandato di generazione in generazione.