Edicola rimane senza giornali perché il distributore locale, senza un supplemento per il trasporto, si rifiuta di fare la consegna nel piccolo paese della Valdera.
SANTO PIETRO BELVEDERE. L’edicola “Sogno Matto” di Bernardetta e Azzurra da oggi è rimasta senza giornali perché, senza un somma aggiuntiva per il trasporto, il distributore locale si rifiuta di fare la consegna nella piccola frazione del comune di Capannoli.
La vicenda è tutt’altro che semplice e vede contrapposti da una parte l’edicola e dall’altra il distributore. “Un anno fa abbiamo aperto l’edicola e abbiamo contattato il distributore che in fretta e furia ci ha fatto firmare un contratto annuale che prevedeva il pagamento di 150 euro al mese per la consegna dei giornali a Santo Pietro Belvedere, poiché è un posto, a detta loro, periferico e quindi chiedevano un contributo in più per il servizio”, fanno sapere dall’edicola “Sogno Matto” di Santo Pietro Belvedere.
“Non sapendo quali fossero le leggi che tutelano il diritto all’informazione abbiamo firmato questo contratto e abbiamo pagato per un anno 150 euro al mese. Poi, ci siamo documentati con il sindacato Snag (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai) e ci hanno confermato che c’è un accordo nazionale che non prevede oneri aggiuntivi per le rivendite per il trasporto dei giornali”.
Dopo questa scoperta, l’edicola ai primi di gennaio di quest’anno ha comunicato al distributore che non era intenzionata a rinnovare il contratto con quella specifica condizione del supplemento di 150 euro. “Il distributore ci ha subito detto che se non avessimo firmato il contratto con quelle condizioni stabilite avrebbe interrotto le forniture. Stamani questo ha fatto, ha interrotto la fornitura e Santo Pietro Belvedere non ha più giornali”.
In queste ore è partita una lettera di diffida dal legale della titolare dell’edicola nei confronti del distributore. “Porteremo avanti questa battaglia per il diritto all’informazione- fanno sapere dall’edicola-, della questione è già stata informata la sindaca Arianna Cecchini. Non è giusto che qui si debba pagare un supplemento e nei paesi vicini no. Questo supplemento lo dobbiamo pagare solo noi perché abbiamo aperto da un anno”.
La sindaca Arianna Cecchini, informata della vicenda, ha dichiarato: “La cosa grave è che non viene garantito il diritto all’informazione in un paese di 1600 abitanti. Ovviamente cercheremo di capire dal punto di vista giuridico come stanno le cose, però è grave che da un giorno all’altro non ci siano più i giornali”.
La sindaca prosegue: “Il diritto all’informazione è un diritto di ogni cittadino. Non si può privare un paese di oltre 1600 abitanti dei quotidiani e delle riviste, proprio in un momento storico in cui si vogliono tutelare i borghi minori e si incentiva l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali, esclusivamente a favore di scelte imprenditoriali”.
Il “Sogno Matto” con un post su Facebook annuncia: “La nostra ‘piccola’ lotta andrà avanti, sappiamo che di solito il grande prevale sul piccolo e forse perderemo (come ci ha detto la signora del distributore: ‘Io sono 41 anni che sono qui, te chiudi!’), ma potremmo dire di non esserci abbassati a questa ingiustizia! Ci scusiamo con i nostri clienti e comunque il nostro punto vendita rimarrà aperto!”
M.S.