
PONTEDERA. Durante il consiglio comunale, che si è tenuto ieri sera in videoconferenza, è stata posta la domanda al sindaco Matteo Franconi se intendesse rimuovere l’installazione artistica della natività, che fa parte del progetto Natale ad Arte, raffigurante la Madonna con le sembianze di Chiara Ferragni.
Il primo cittadino, consapevole di come l’argomento abbia scatenato l’opinione pubblica, ha ribadito come il punto di vista di ciascuno meriti il massimo rispetto, a prescindere dal favore o dalla contrarietà alla scelta dell’artista. “Penso peraltro che l’unico modo per portare rispetto alle sensibilità ed alle opinioni di tutti sia quello di esprimere le motivazioni che stanno prima e dietro una scelta. – ha detto Franconi attraverso i mezzi social – Per questo ho letto in consiglio la lettera che ho trasmesso, ormai diversi giorni fa, alle autorità civili e religiose per raccontare il contesto e lo spirito che ha animato la Fondazione Per la cultura di Pontedera, supportata dal comune e dal tessuto economico locale, nella progettazione e realizzazione del progetto culturale denominato Natale ad Arte.”
“In primo luogo – ha scritto Franconi – la scelta, per nulla scontata, di ospitare nel palazzo comunale la rappresentazione della Natività seppur in chiave non tradizionale accoglie e fa proprio l’insegnamento di Papa Francesco che in più di una occasione ha definito il Presepe un’immagine artigianale di pace, viva ed attuale, che deve saper parlare alla sensibilità dei nostri tempi e dei nostri giovani. Sulla scorta di questo assunto l’artista Jacopo Pischedda ci ha informato di volere citare e declinare secondo la propria sensibilità un messaggio lanciato proprio dal Pontefice durante la veglia della Giornata Mondiale della Gioventù nel Gennaio 2019.”
“In quell’occasione Papa Francesco, di fronte a oltre mezzo milioni di giovani provenienti da tutto il mondo, ha voluto usare il loro linguaggio spiegando che la vita donata da Cristo a chi lo segue non sia una salvezza appesa a un cloud, né un’applicazione scaricabile. Ha ricordato che l’incarnazione, dunque la redenzione, sono state rese possibili dal “sì” di una ragazza di Nazaret, che non compariva nelle “reti sociali” dell’epoca, non era una influencer, e che però, senza volerlo né cercarlo, è diventata la donna che ha avuto la maggiore influenza nella storia. Maria, la “influencer” di Dio. Con l’intento di voler portare all’attenzione, agli occhi ed alla sensibilità dei nostri giovani il significato profondo della Natività soprattutto in questo periodo così difficile, in cui la relazione sociale è frammentata ed impedita dal contagio Covid-19, l’idea di iconizzare il valore positivo dei messaggi che la influencer Chiara Ferragni ha esercitato negli ultimi mesi (ricordo, tra gli altri fatti, la chiamata dal Presidente Conte perché veicolasse un messaggio ai giovani sull’uso responsabile della mascherina, la chiamata dal direttore degli Uffizi per sensibilizzare i più giovani all’interesse della cultura e dell’arte) ci è sembrata in grado di raccontare, con il linguaggio del presente e con un volto riconoscibile, ascoltato e seguito da una generazione intera, l’attualità di quel messaggio dirompente che la figura di Maria rappresenta non soltanto per i fedeli.”
“Ecco perché nella rappresentazione artistica installata sul balcone e nell’atrio del Municipio non c’è nessun connotato dissacrante, – ha puntualizzato ancora una volta Franconi – nessuna intenzione nemmeno indirettamente blasfema ma anzi, ed al contrario, la volontà di conferire alla sacralità del Natale un canale ulteriore per diffondere il proprio portato di speranza e fiducia: dentro il nostro tempo, per raggiungere i luoghi fisici e virtuali dove si sviluppa il circuito relazionale dei nostri figli laddove si costruisce il nostro futuro.”