Dalla diagnosi di una rara forma tumorale alla vetta del Monte Bianco: Francesca, amante della montagna, arriverà “Fino in Cima” il prossimo luglio.
PECCIOLI – Metaforicamente, la scalata ci ha più volte insegnato e ricordato il vero senso dell’esistenza, nei proverbi, nei film, in letteratura e nelle parole dei più noti cantautori, come in quelle di Antonello Venditti che recitava “e quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”.
E infatti Francesca Masi (47 anni, di Fabbrica di Peccioli) che fosse finita non lo ha creduto neppure un secondo da quell’aprile del 2016 quando i medici le diagnosticarono una rara forma tumorale – la mielofibrosi idiopatica in forma severa – con un’aspettativa di vita ridotta a 5 anni.
Francesca tentò, infatti, la prima scalata per risalire verso la cima con l’ingresso in un protocollo di ricerca che, grazie a una cura sperimentale, la tenne in salute per circa tre anni e mezzo.
Poi, nel dicembre del 2019, arrivò il temuto peggioramento: le cure non funzionavano più e l’unica opzione possibile restava il trapianto di midollo, che tuttavia presentava un rischio di morte del 20%.
Ma Francesca aveva già deciso: nonostante la complessità dell’operazione e il lungo periodo di degenza, si sarebbe sottoposta all’intervento nel luglio del 2020.
Oggi, a distanza di due anni, ha finalmente ripreso il suo lavoro da psicologa e le sue passioni, come la lettura, la scrittura e l’amore per la montagna.
Da qui, infatti, la decisione della seconda scalata, quella concreta e non più metaforica, che la porterà fino alla vetta del Monte Bianco, il prossimo luglio, grazie al progetto Fino in Cima.
Obbligati dalle circostanze “i malati di cancro scalano le montagne e ogni giorno lottano per arrivare fino alla cima” – scrive Francesca sui social, ma solo gli uomini e le donne che amano davvero la vita possono decidere di lanciarsi in imprese ancora più grandi.
M.C.