PONTEDERA. Riccardo Fogli, il successo con i Pooh, la ricerca della propria identità musicale, il riscatto, il ricordo di Stefano D’Orazio, e l’uscita del nuovo pezzo “Mondo”
“La Piaggio di Pontedera era il sogno di mio papà, sognava anche che io un giorno lavorassi lì per avere quella sicurezza che un uomo merita. E invece, andai a fare il gommista a Piombino. Per il babbo era il mestiere più bello del mondo” sorride e ricorda così la sua gioventù a Pontedera, il cantautore Riccardo Fogli. Un’intervista breve, nella quale Riccardo, non solo ci presenta l’uscita del suo ultimo singolo “Mondo”, ma ci racconta anche della ricerca della sua identità musicale, dopo la rottura con i Pooh. “Nel 1976, nonostante la separazione dai Pooh, per me si aprì pian piano un mondo . Vinsi qualche premio, qualche rassegna, mi comprai anche dell’attrezzatura migliore per suonare e organizzare serate. Gli artisti allora, si dotavano di propria attrezzatura per andare in giro a fare concerti. Nacquero poi le grandi società che affittavano gli impianti musicali”
“Dopo l’esperienza”Pooh”, vivevo navigando a vista, ogni disco che facevo era per grazia ricevuta, e per gli stessi c’era poca promozione. Spesso, alle serate, sentivo la motrificazione di essere un ex Pooh. Non riuscivo ad avere un’identificazione mia” Poi, la partecipazione a Festivalbar e la svolta per Fogli.”Dopo la partecipazione, con vittoria, al Festivalbar, qualcuno finalmente cominciò a riconoscere la mia identità musicale, e da lì arrivarono pezzi importanti, partecipazioni a Sanremo e grandi gratificazioni”
E a Pontedera? Ci tornerebbe volentieri? “Sarebbe bello poter trascorrere una settimana a Pontedera e poter trascorrere un po’ di tempo con gli amici di una volta. Ho molti ricordi belli di quei tempi. Ma poi… Pontedera, con due fiumi, solo come Manahttan” sorride e risponde Fogli con aria sognante, ” A parte gli scherzi, Pontedera è sempre stata molto avanti. Proprio in merito ai due fiumi che la attraversano, importante fu la costruzione, innovativa ai tempi, dello scolmatore”
“Prima di salutarti, lasciaci con un ricordo di Stefano D’Orazio, “Abbiamo consumato veramente tutte le lacrime. Quando Stefano se ne è andato siamo stati presi dallo sconforto. Stefano, era Stefano”
O.R.
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