Festa della Toscana: gli studenti pisani e i giovani di Gerico protagonisti della seduta del Consiglio comunale alla Stazione Leopolda. L’intervento del sindaco Conti.
Si è svolta nella mattina di martedì 10 dicembre, presso la Stazione Leopolda, la seduta speciale del Consiglio Comunale di Pisa dedicata alla Festa della Toscana, appuntamento centrale del programma di iniziative organizzate dall’Amministrazione insieme all’Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale e all’Ufficio Scolastico di Pisa.
Convocato dal presidente del Consiglio Comunale Alessandro Bargagna, che ha introdotto la seduta con un saluto, il Consiglio ha visto gli interventi del Sindaco Michele Conti, dell’assessore alla scuola e gemellaggi Riccardo Buscemi, della consigliera comunale e provinciale Maria Antonietta Scognamiglio, del dirigente scolastico provinciale Andrea Simonetti, oltre a molti consiglieri comunali.
Protagonisti della mattinata sono stati gli studenti delle scuole medie pisane e gli otto bambini e bambine di Gerico, di età compresa tra i 10 e i 12 anni, ospitati in città da martedì 9 a sabato 13 dicembre nell’ambito del progetto “Pisa per la Pace”. Accolti dalle famiglie pisane e inseriti nella normale attività didattica delle classi ospitanti dei sette Istituti Comprensivi della città (scuole secondarie di I grado), i giovani ospiti hanno condiviso un momento istituzionale che ha rappresentato il culmine del percorso educativo promosso in occasione della Festa della Toscana, dedicata ai valori dei diritti, della pace e del dialogo tra comunità.
Nel corso della seduta sono intervenute le classi dei sette Istituti Comprensivi coinvolti, portando pensieri e riflessioni sul tema dell’edizione di quest’anno, “Cosa posso fare io per la Pace?” ed è stato presentato lo Stendardo della Pace realizzato durante la Camminata della Gentilezza per la Pace promossa dall’Istituto Galilei, accompagnati dalla docente e ambasciatrice di Costruiamo Gentilezza Germana delle Canne. A questi contributi si è aggiunta la partecipazione del Liceo “Giosuè Carducci” di Pisa, che ha curato l’accompagnamento musicale della mattinata. Infine alla mattinata ha partecipato anche Pietro Leopoldo, impersonato dallo studente del Liceo musicale Pietro Cardella, che ha letto l’editto con cui ha abolito la pena di morte.
«Un’occasione educativa per tutti – ha dichiarato l’assessore Riccardo Buscemi – per offrire ai nostri ragazzi e ai giovani ospiti un momento di serenità, di dialogo e di reale crescita condivisa. La Festa della Toscana è una ricorrenza che Pisa vive con un forte coinvolgimento dei giovani, perché è a loro che dobbiamo affidare la memoria dei valori che hanno reso la nostra regione un esempio di civiltà. Quest’anno, grazie alla presenza dei bambini e delle bambine di Gerico, la riflessione sulla pace assume un significato ancora più profondo. In qualità di “città amica”, non abbiamo mai interrotto il legame con la loro comunità, nemmeno nei momenti più difficili, e iniziative come questa dimostrano quanto i rapporti tra le città possano costruire ponti solidi e duraturi».
Di seguito l’intervento del Sindaco Michele Conti:
“Oggi celebriamo la Festa della Toscana che ogni anno richiama un valore fondativo della nostra identità istituzionale: la scelta, compiuta proprio a Pisa il 30 novembre 1786, con il Codice Leopoldino, di abolire la pena di morte e la tortura. Una decisione che segnò un primato mondiale e che testimonia come questa terra sappia indicare, quando serve, una strada nuova. Una strada di civiltà.
Quest’anno dedichiamo questa seduta solenne alla pace, un tema che interpella tutti, senza distinzioni. Ed è da qui che voglio partire per rivolgere il mio più caloroso saluto ai nostri giovani ospiti: le ragazze e i ragazzi di Gerico, arrivati a Pisa grazie al progetto “Pisa per la Pace”. Benvenuti. La vostra presenza oggi è un onore per la nostra città. È un segno concreto, semplice ma forte, di ciò che può nascere dall’incontro fra comunità diverse: rispetto, amicizia, speranza. Il vostro soggiorno nelle famiglie pisane e nelle nostre scuole è già, di per sé, un messaggio più eloquente di tante parole: dimostra che la pace non è un concetto astratto, ma qualcosa che si costruisce nella vita quotidiana, dentro le relazioni, guardandosi negli occhi e riconoscendo nell’altro una persona.
Per questo ringrazio l’Ufficio Scolastico, gli Istituti Comprensivi della città, l’assessore Buscemi, le famiglie pisane e tutti coloro che hanno reso possibile questo progetto. E ringrazio i nostri studenti, che oggi sono qui per rispondere a una domanda semplice ma decisiva: cosa posso fare io per la pace? Perché la pace riguarda ciascuno di noi. Riguarda il modo in cui stiamo insieme nelle nostre comunità, nelle nostre scuole, nei nostri quartieri. Riguarda il rispetto che portiamo ai più fragili, la capacità di ascoltare e comprendere prima di giudicare, il rifiuto della violenza, qualunque forma essa assuma.
La Toscana che nel 1786 abolì la pena di morte ci insegna che la pace non nasce mai dall’indifferenza, ma da scelte coraggiose. Allora fu un Granduca a compierle; oggi, quelle scelte competono anche a noi – amministratori, educatori, cittadini – e soprattutto a voi ragazzi, che siete la generazione che eredita il mondo e che può cambiarlo davvero.
Il nostro Consiglio Comunale oggi si apre a voi perché crediamo che la pace cominci dove si coltiva il dialogo. Nel confronto in Consiglio divergiamo spesso nelle idee, ma abbiamo il dovere di trovare un terreno comune: il rispetto istituzionale, il bene della città, la volontà di costruire e non distruggere. È esattamente ciò che serve anche nel mondo, a qualsiasi livello: riconoscere all’altro dignità e ascolto.
Pisa, città di saperi e di incontro, città che ha fatto della cooperazione internazionale un punto fermo, vuole dare il proprio contributo. Lo fa con i progetti nelle scuole, con i gemellaggi, con le azioni concrete che sostengono la convivenza civile e la crescita armoniosa delle nostre comunità. Lo fa oggi accogliendo voi, giovani di Gerico, e aprendovi le porte della nostra istituzione più rappresentativa.
Care ragazze e cari ragazzi, portate con voi questa mattina come un’esperienza che vale più di un libro di storia: avete dimostrato che convivere, conoscersi, collaborare è possibile a partire dall’esperienza fondamentale dell’incontro, che deve avvenire con la mente e il cuore aperti alla conoscenza, allo scambio reciproco, alle nuove esperienze e alla volontà di mettersi in ascolto. È questo il vero significato della parola “pace”. Grazie a tutti per la presenza e per il contributo che ognuno di voi porta alla nostra comunità. Continuiamo a lavorare insieme perché Pisa, la Toscana e il nostro Paese restino terre di dialogo, di diritti, di umanità e di pace.”






