Candidata con Fratelli d’Italia, Rocchi racconta a VTrend.it le motivazioni che l’hanno spinta a entrare in politica, le priorità per la Regione e il suo approccio alla rappresentanza dei cittadini.

Dalla politica locale alla scena regionale, Silvia Rocchi si prepara alle prossime elezioni in Toscana con Fratelli d’Italia. Dopo l’esperienza come candidata sindaco a Capannoli, Rocchi porta con sé un percorso fatto di impegno civico, attenzione al territorio e concretezza amministrativa. In questa intervista a VTrend.it racconta le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi, le priorità per la Regione e la sua visione per i piccoli comuni, la sanità, le infrastrutture e lo sviluppo economico della Toscana.
Cosa l’ha spinta a entrare in politica e quali sono stati i momenti chiave del suo percorso?
«La politica per me nasce dal desiderio di mettermi al servizio della comunità. Vengo dal mondo dell’impresa, e lì ho imparato cosa significa responsabilità, concretezza e generare valore. Il primo momento chiave è stata la mia candidatura a sindaco a Capannoli: un’esperienza civica bellissima, che mi ha permesso di conoscere ancora più a fondo il territorio. Il secondo è stato l’incontro con Diego Petrucci, che mi ha convinta a fare un passo in più e candidarmi alle regionali».
Perché alle scorse comunali ha scelto un progetto civico e non un partito?
«Perché in quel momento serviva un progetto che unisse, al di là delle bandiere, e che facesse emergere idee nuove. Ho creduto che fosse importante partire dai cittadini, dal basso. E quella scelta ci ha permesso di coinvolgere tante persone che forse non si sarebbero avvicinate a un partito».
Dopo le comunali molti sostenitori si sono allontanati. Come ha vissuto quella fase?
«Con realismo. In politica, come nella vita, ci sono entusiasmi e disillusioni. Ma per me quell’esperienza resta preziosa. Non l’ho mai vissuta come una sconfitta, ma come un percorso di crescita: mi ha insegnato chi resta davvero al tuo fianco e chi ti sostiene solo finché conviene o solo finché non “entri nel suo orticello”».
Perché oggi Fratelli d’Italia?
«Perché è un partito che rappresenta i valori in cui credo: identità, libertà, merito, responsabilità. È la comunità politica che più di tutte oggi difende il Made in Italy, sostiene l’impresa e mette al centro i cittadini. E perché qui non mi è stato chiesto di snaturarmi, ma di portare il mio percorso e la mia esperienza».
Come concilia i valori di un partito nazionale con la sua visione civica?
«Non c’è contraddizione. La visione civica mi ha insegnato che i problemi veri si affrontano partendo dalle comunità locali. Un grande partito nazionale, se coerente, ti dà gli strumenti per incidere davvero. Io porto dentro Fratelli d’Italia quello spirito civico, quell’ascolto del territorio che per me rimane imprescindibile».
Quali sono le sue principali priorità per la Regione?
«Sanità, infrastrutture e lavoro. Tre pilastri che oggi non funzionano. Ridurre le liste d’attesa, collegare meglio i territori, sostenere le imprese e i giovani. Solo così la Toscana tornerà a crescere».
Come intende sostenere i piccoli comuni?
«I piccoli comuni sono il cuore della Toscana, ma spesso sono dimenticati. Bisogna ridurre la burocrazia, garantire servizi essenziali come sanità, trasporti e scuole, ma anche dare risorse per valorizzare i piccoli paesi, non solo perché senza di loro la Toscana perde la sua identità, ma anche perché lo dobbiamo alle persone che ci vivono e che ancora ci lavorano».
Strategie per sviluppo economico e imprese/agricoltura
«Snellire le procedure, ridurre tasse e oneri, favorire l’accesso al credito. E poi puntare su settori chiave: agricoltura di qualità, turismo integrato e di qualità, manifattura e artigianato. L’agricoltura in particolare va difesa dalle concorrenze sleali e sostenuta come presidio del territorio».
Trasporti, infrastrutture e mobilità
«La priorità è superare anni di immobilismo. Servono strade più sicure e moderne, collegamenti ferroviari veloci e l’aeroporto di Pisa che deve tornare a essere il vero scalo della Toscana, non un aeroporto depotenziato. E serve un piano serio per la FI-PI-LI e per le aree interne».
Politiche ambientali e contrasto al cambiamento climatico
«Credo in una transizione green realistica: sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale ed economico. Non possiamo scaricare i costi sulle famiglie e sulle imprese. Serve equilibrio: proteggere l’ambiente senza bloccare lo sviluppo. Non servono regole ideologiche che mettono in difficoltà chi lavora bene. Servono politiche che valorizzino i modelli virtuosi e diano forza alle imprese che innovano e creano occupazione».
È aperta a collaborazioni trasversali in Consiglio regionale?
«Se le proposte fanno bene alla Toscana, sì. Se c’è una cosa ben fatta si riparte da quella, non si distrugge. Ho sempre creduto che il confronto sia utile, ma con una bussola chiara: mai scendere a compromessi sui valori».
Come giudica il panorama politico attuale e i suoi avversari?
«Vedo una sinistra che dopo decenni al governo ha esaurito idee e visione. Lo dimostra l’accordo con i 5 Stelle: un patto scellerato di sopravvivenza, non un progetto per la Toscana. Noi invece proponiamo una visione chiara, fondata su merito, lavoro e crescita».
Politiche sanitarie e piccoli ospedali
«Bisogna riportare la sanità vicino ai cittadini: rafforzare gli ospedali territoriali, integrare pubblico e privato convenzionato per ridurre le liste d’attesa, e investire in personale e tecnologia. La Regione deve smettere di centralizzare tutto e ascoltare i territori».
Cultura, istruzione e giovani
«La Toscana deve tornare a investire sui giovani, sulle scuole e sulla formazione. Cultura e istruzione sono la base del nostro futuro: valorizzare i nostri istituti, sostenere i ragazzi che vogliono restare e formare competenze utili al mondo del lavoro».
Iniziative per donne e famiglie
«Le donne e le famiglie devono essere al centro: sostegno alla maternità, conciliazione vita-lavoro, servizi per l’infanzia, politiche fiscali che aiutino chi mette al mondo figli. Senza famiglie forti, la Toscana non ha futuro».
La sfida più grande finora?
«La candidatura a sindaco. Partire da zero, costruire una squadra, metterci la faccia. È stata una sfida enorme, ma anche una palestra che oggi mi permette di affrontare questa nuova avventura con più forza».
Cosa la motiva a continuare nonostante difficoltà e delusioni?
«Il mio forte senso di giustizia. Io non vivo di politica, non ne ho bisogno per lavorare. Lo faccio perché credo che la politica possa cambiare le cose. E ogni volta che un cittadino mi dice “grazie per avermi ascoltato”, ritrovo le energie per andare avanti».
Come si descriverebbe a un elettore che non la conosce?
«Come una donna che viene dal mondo dell’impresa e che ha deciso di portare in politica lo stesso approccio che ha sempre adottato nella vita: concretezza, responsabilità e capacità di affrontare i problemi cercando soluzioni. Sono orgogliosamente italiana e cristiana, e rivendico questi valori come radici solide su cui costruire il futuro. Non ho mai fatto della politica un mestiere, non vivo di questo: al contrario, porto con me l’esperienza di chi ogni giorno ha dovuto confrontarsi con la realtà, con il lavoro, con le sfide del mercato. Per questo credo di potermi definire una persona autentica, che non indossa maschere e che mette al centro l’ascolto dei cittadini».
Messaggio principale ai cittadini che ancora non la conoscono
«Il messaggio che vorrei trasmettere è chiaro: la politica può e deve tornare a essere uno strumento di servizio. Io non chiedo fiducia in nome di promesse generiche, ma in nome di un percorso che parla da solo: quello di chi ha deciso di mettersi in gioco senza interessi personali, con la voglia di fare la differenza. Voglio dire ai cittadini che la Toscana merita di più di una politica che si accontenta di gestire il presente: merita una visione che guardi al futuro, alle nuove generazioni, al lavoro, alle imprese, alla sanità. E vorrei che le persone sentissero che non sono sola, ma parte di una comunità di valori, quella di Fratelli d’Italia, che sta dimostrando in tutta Italia di saper governare con serietà, responsabilità e coraggio».
Come risponde ai cittadini che cercano un politico vicino alle esigenze quotidiane?
«Rispondo con un impegno concreto: esserci. Io credo che la politica si misuri prima di tutto sulla capacità di ascolto e di presenza. Non è difficile fare grandi discorsi o scrivere programmi: la vera sfida è rispondere al telefono quando un cittadino ti chiama, andare a vedere un problema sul posto, dare seguito alle richieste con azioni concrete. Io ho sempre fatto così, anche come consigliere comunale: sono stata disponibile, vicina, presente. E continuerò a esserlo anche in Regione, perché non credo che esista una politica “alta” e una politica “bassa”: esiste la buona politica, quella che parte dalle esigenze quotidiane delle persone e le trasforma in decisioni e soluzioni. È questa la promessa che sento di poter fare ai cittadini: non vi lascerò soli, sarò una voce che vi rappresenta davvero».
©Riproduzione Riservata
Messaggio politico promozionale a pagamento
Il listino prezzi, identico per tutte le forze politiche, può essere richiesto al 389 0057603.
Committente: Silvia Rocchi
