Elena Meini, capogruppo e Consigliere regionale uscente racconta a VTrend.it la sua visione per il futuro del territorio e i suoi 5 anni di mandato: «Pronta per una nuova sfida».
La sua passione per la politica nasce «dall’amore per la mia terra e dall’indignazione nel vedere i bisogni della gente ignorati». Meini ricorda gli inizi: «Ho iniziato ad impegnarmi nel sociale e successivamente ho deciso di candidarmi nel mio comune perché volevo fare sempre qualcosa di più per gli altri e la politica mi sembrava uno strumento giusto».
Alla domanda sul perché si ricandidi, risponde senza esitazione: «Perché in cinque anni ho capito quanto sia importante avere qualcuno che non abbia paura di alzare la voce per Pisa e la sua provincia. La mia missione è semplice: cambiare una Regione che oggi rallenta, tassa e dimentica i suoi cittadini. Voglio più sanità, più sicurezza, più sviluppo, meno burocrazia e meno sprechi».
Durante il suo mandato, Meini rivendica di aver portato in Consiglio regionale «i problemi veri: dalle liste d’attesa infinite, alla sicurezza, al sostegno al volontariato e al mondo delle imprese, i temi ambientali e l’importanza del turismo». E aggiunge: «Ho ottenuto risorse e condiviso progetti per il territorio, ho costretto la giunta ad affrontare temi scomodi e ho fatto approvare misure a favore delle famiglie e dei territori dimenticati».
Tra le priorità di un eventuale nuovo mandato cita «sanità territoriale potenziata, sostegno alle imprese, sicurezza, infrastrutture e ambiente», sottolineando di voler «completare ciò che ho iniziato, perché in questi 5 anni ho messo delle basi solide ma ancora ci sono idee, progetti ed iniziative che devono essere concluse».
Il tema sanitario è centrale: «La sanità toscana è allo stremo: medici e infermieri insufficienti, tempi d’attesa indegni, ospedali lasciati a pezzi. Interverrei subito con nuove assunzioni, più servizi nei territori e un piano straordinario per abbattere le liste d’attesa».
Sul fronte del sostegno sociale, Meini promette «priorità a chi oggi non riesce ad arrivare a fine mese: anziani, disabili, famiglie in difficoltà», con «servizi domiciliari potenziati, contributi diretti e più sostegno alle associazioni».
Per le piccole e medie imprese propone di «tagliare la burocrazia, velocizzare permessi e autorizzazioni, e garantire infrastrutture adeguate», mentre per i giovani vede la necessità di «incentivi forti a chi assume giovani in Toscana e creazione di centri di formazione e impresa in ogni provincia».
Sui borghi e le aree interne è critica verso la legge sulla “Toscana diffusa”: «Non porterà nessun vero beneficio a queste aree. Servono investimenti in trasporti, sanità di prossimità, scuole, internet veloce. I nostri borghi non devono morire: sono il cuore vivo della Toscana».
In materia di infrastrutture, punta sulla «Fi-Pi-Li e la viabilità verso la costa, varianti stradali, ferrovia veloce e manutenzione costante delle strade», oltre a «un grande piano idraulico per proteggere le nostre comunità dal rischio alluvioni».
Per l’agricoltura immagina «un settore forte, difeso dalle speculazioni, con giovani agricoltori sostenuti da incentivi veri e un marchio di eccellenza toscana che sia garanzia nel mondo».
Lo sviluppo economico, secondo Meini, deve andare di pari passo con la transizione ambientale «con pragmatismo, non ideologia. Innovazione, rinnovabili, tecnologie per consumare meno e produrre di più, senza fermare le imprese. E la tutela del nostro “petrolio”: la Geotermia».
Sul turismo la ricetta è chiara: «Destagionalizzare, promuovere anche le zone meno conosciute, e puntare sulla qualità dell’accoglienza. Il turismo deve creare lavoro stabile e portare ricchezza a tutto il territorio».
In tre parole, per lei la buona amministrazione è «ascoltare, agire, risolvere». A chi pensa che “tanto non cambia mai nulla”, risponde: «Cambia eccome, se si vota con coraggio. Restare a guardare significa lasciare tutto com’è. Io invece credo che la Toscana meriti un futuro migliore, e che insieme possiamo costruirlo».
E conclude con un appello al voto: «Perché un toscano dovrebbe votarmi? Perché sono una di voi, conosco i vostri problemi e li porto in Regione con coraggio, umiltà, sensibilità ma determinazione».
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