Secondo quanto riportato dalla cronaca nazionale, l’artista milanese è morta dopo un malore che l’ha colta nella notte di venerdì intorno alle 23. Aveva 91 anni
Ornella Vanoni nasce a Milano il 22 settembre 1934, in una famiglia benestante che le dà solide radici e un legame indissolubile con la sua città. La milanesità, nelle sue sfumature più autentiche, resterà sempre una componente essenziale della sua identità artistica e personale.
Fin dagli esordi, la musica entra prepotentemente nella sua vita. Una voce intensa, un’interpretazione inconfondibile, una donna che sul palco porta storie crude e struggenti. Ma i suoi orizzonti stanno per ampliarsi.
Nel 1960 incontra Gino Paoli. Da quell’incontro nasce una delle relazioni più celebri, appassionate e tormentate della musica italiana. Una storia d’amore travolgente, destinata a lasciare un segno indelebile nelle loro vite e nelle loro carriere. Anche quando l’unione si spezza, rimane l’affetto profondo, cementato da collaborazioni artistiche intense e tournée applauditissime.
Negli anni Sessanta e Settanta, Vanoni vola. Diventa uno dei volti più amati della musica italiana: partecipa a numerosi Festival di Sanremo, recita a teatro, diventa presenza fissa in televisione. La sua voce caratterizza successi senza tempo come Tristezza, Una ragione di più, L’appuntamento — tornata alla ribalta come sigla del programma Belve — e la sensuale, festosa La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria.
Alla fine degli anni Settanta sorprende il pubblico posando nuda per Playboy: uno scatto elegante, mai volgare, che contribuisce a consolidare la sua immagine di donna libera, moderna e magnetica.
Il 1985 segna il ritorno accanto a Gino Paoli per la tournée Vanoni–Paoli Insieme, un trionfo di pubblico che porterà alla registrazione del doppio disco live Insieme, considerato ancora oggi una pietra miliare della musica leggera italiana. Ma Ornella non si ferma: continua a pubblicare nuovi album, a portare la sua voce all’estero, a confrontarsi con autori e musicisti e a tornare ancora sul palco di Sanremo. Nel 2008 riceve il Premio Milano Donna e il Premio Marisa Bellisario Speciale alla Carriera, riconoscimenti alla sua capacità di rendere grande la musica italiana e la sua città.
Icona sofisticata, interprete elegante e sensuale, Ornella Vanoni ha saputo rinnovarsi senza mai perdere autenticità. Negli ultimi anni era forse più amata che mai: merito della sua schiettezza, dell’ironia tagliente, della capacità di parlare a tutti, senza filtri. Fabio Fazio l’aveva accolta come presenza fissa a Che tempo che fa, dove ogni domenica sera regalava riflessioni imprevedibili, sagge, divertenti. «Non temo la morte, temo la sofferenza», diceva.
Una voce senza tempo, un’icona che ha attraversato generazioni, rimanendo sempre fedele a sé stessa. Ornella Vanoni resterà per sempre una delle voci più eleganti, moderne e libere della musica italiana.






