La storia di Biagio Picchi, emigrato da Peccioli negli USA nel 1909, e il commovente ritorno della nipote Teresa nel borgo della provincia di Pisa.
Attraverso l’oceano e il tempo, le radici tornano sempre a fiorire. Lo testimonia la toccante vicenda di Biagio Picchi, nato a Peccioli e emigrato negli Stati Uniti nel 1909, e della sua nipote Teresa Ann Calore, arrivata nel borgo toscano per la prima volta lo scorso settembre.
Figlio di Giuseppe Baldassarri Picchi e Maria Rosa Macelloni, Biagio lasciò l’Italia insieme alla moglie Teresa e al loro primo figlio, sbarcando a Ellis Island in cerca di nuove opportunità. Da operaio edile a proprietario di una drogheria e successivamente di un liquor store durante il periodo del Proibizionismo, la sua vita negli Stati Uniti fu segnata da impegno, tenacia e spirito imprenditoriale. Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo mite e gentile, affettuosamente soprannominato “Bia”.

La nipote Teresa, che non ha mai conosciuto personalmente il nonno, custodiva una cartolina spedita negli anni ’30 da Peccioli, piccolo frammento di memoria che ha mantenuto vivo il legame con le proprie origini. Il 6 settembre scorso, Teresa è finalmente tornata a casa: accompagnata dal marito, dal fratello Gene e dalla cognata, ha passeggiato per il borgo natale di Biagio, ripercorrendo la storia familiare e riscoprendo le radici che, nonostante il tempo e la distanza, rimangono profonde.

Le autorità comunali hanno accolto la visita con grande emozione, pubblicando foto e documenti di famiglia con l’autorizzazione di Teresa. “Le storie come questa ci ricordano che Peccioli, pur essendo un piccolo borgo, ha radici sparse in ogni angolo del mondo”, commentano dal Comune.
Un legame che supera generazioni e continenti, un ritorno a casa che celebra la memoria e la continuità di una comunità che non dimentica i propri figli sparsi nel mondo. “Benvenuta a casa, Teresa”, si legge nel post pubblicato su Facebook dal Comune di Peccioli.







