Il recente crollo avvenuto in via Mariti a Firenze ha lasciato una ferita profonda nella nostra comunità (leggi).
Le immagini fornite dai Vigili del Fuoco, ancora alla ricerca del quinto operaio.
https://www.youtube.com/watch?v=z-uP7jqlLqA
Oltre ai danni materiali, le conseguenze umane sono state devastanti, specialmente per coloro che hanno perso un padre, un fratello, un marito o un compagno in questo tragico incidente. La comunità psicologica toscana, consapevole del peso emotivo che grava su queste famiglie, ha emesso un comunicato sottolineando l’importanza di fornire un sostegno psicologico adeguato in un momento così delicato.
Gli psicologi toscani sono intervenuti con un comunicato che si propone di sollevare una riflessione importante sulla necessità di affrontare il lutto e il dolore nelle famiglie colpite dal crollo. Sottolineano come le conseguenze di un evento così traumatico possano andare ben oltre i danni fisici e tangibili, influendo profondamente sul benessere mentale e emotivo di coloro che si trovano ad affrontare la perdita di una persona cara.
“L’Ordine degli Psicologi della Toscana si stringe alle famiglie degli operai morti a causa dell’incidente avvenuto ieri a Firenze. Questo lutto colpisce tutta la comunità e ci lascia profondamente sconvolti”.
A dirlo è la presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Maria Antonietta Gulino in seguito al tragico incidente avvenuto ieri al cantiere dell’Esselunga in via Mariti a Firenze.
“Ora è necessario aiutare i feriti, i colleghi delle vittime e le loro famiglie. In questo senso può aiutare l’assistenza psicologica, subito attivata da parte della Polizia municipale di Firenze, per permettere a colleghi e parenti delle vittime di gestire il lutto e i traumi”.
“È fondamentale che tutte le forze politiche, sociali e sanitarie si uniscano in uno sforzo comune di prevenzione dei rischi lavorativi su ogni piano – conclude Gulino. La vita e il benessere non possono essere secondi al profitto”.
Anche il residente regionale Eugenio giani così si esprime a seguito del tragico evento:
“La Regione è molto impegnata sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per molti aspetti la Toscana è un esempio: penso ai protocolli d’intesa con la Procura e con le Forze dell’ordine, che hanno rappresentato una svolta rispetto alla situazione che esisteva nei cantieri e negli stabilimenti del pratese prima dell’incendio di Teresa Moda, ma anche per quanto fatto per il lavoro nelle cave, per combattere la sofisticazione dei beni alimentari. Un impegno e un metodo che intendiamo rilanciare mettendo a punto prescrizioni più severe e intensificando i controlli e anche ricreando un gruppo di lavoro come quello attivato dopo il rogo di Prato”.
Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che stamani è tornato sul cantiere di via Mariti, a Firenze, dove ieri si è verificato il gravissimo incidente sul lavoro, che ha causato ad ora quattro vittime, un disperso, e tre feriti, ricoverati all’ospedale di Careggi e che Giani è tornato a visitare.
“Di fronte a questo tremendo, inaccettabile incidente – ha proseguito – c’è tanta rabbia nella società toscana, ma soprattutto c’è la richiesta forte di non veder più accadere nel nostro territorio tragedie come questa. Intensificheremo i nostri sforzi. La Regione ha già messo a disposizione personale in modo che i magistrati possano intervenire e svolgere la loro azione preventiva. Estenderemo il protocollo di Prato anche su Firenze, visto il gran numero di cantieri presenti in questo momento nel capoluogo toscano, perché non ci può essere modernizzazione urbanistica senza la certezza della rigorosa applicazione di ogni norma di sicurezza sul lavoro. In questo senso c’è anche bisogno, a livello nazionale, di aggiornare e rafforzare le previsioni normative. Penso alla necessità di limitare i subappalti, al rafforzamento della formazione dei lavoratori e all’urgenza di introdurre nel nostro codice penale il reato di omicidio sul lavoro”.