Consiglio comunale aperto, l’intervento congiunto dei consiglieri di minoranza D’Anniballe, Canova, Ghelli, Tuzza (Cambiamo Ponsacco) e Tecce (FdI).
PONSACCO. “La larghissima partecipazione al consiglio comunale aperto tenutosi ieri sera (martedì, ndr.) nei locali dell’auditorium Don Milani ha dimostrato quanto la questione del palazzo di via Rospicciano preoccupi tutti i nostri concittadini – si legge nel comunicato congiunto del gruppo consiliare Cambiamo Ponsacco e di Fratelli d’Italia– .
Dal confronto è emerso un totale scollamento tra cittadinanza e amministrazione; mentre da una parte c’è stato chi ha esternato rabbia, esasperazione e delusione, dall’altra ci si è dilungati in un defatigante intervento tutto incentrato nel cercare, in modo poco credibile, di scrollarsi di dosso ogni responsabilità
Ricapitolando – scrivono i consiglieri comunali Federico D’Anniballe, Giada Canova, Alessandro Ghelli, Gianluca Tuzza (Cambiamo Ponsacco) e Pericle Tecce (FdI)-: Il comune non ha nessuna responsabilità nella realizzazione di un ‘mostro’ in mezzo al paese. Il comune non ha nessuna responsabilità sull’arrivo dei queste persone, il sindaco non sapeva. Il comune non ha nessuna responsabilità sugli arrivi successivi. Il sindaco non sapeva. Il comune non ha nessun potere per contenere gli episodi di microcriminalità sul territorio. Il comune non ha nessun potere sulle dinamiche di allontanamento dei nuclei familiari presenti nel palazzo. Il comune non ha mai in nessun caso responsabilità o poteri. La domanda da porsi è: allora quale ruolo ha dunque il comune? Solo nel dare incarichi e cariche? Solo a dare poltrone?
In realtà se a seguito di tre diverse operazioni di sgombero di campi Rom, compiute da tre diverse amministrazioni, ciascuna di diverso colore politico, tutti gli sgomberati sono poi arrivati in un unico posto, il nostro comune, un motivo preciso c’è.
In quale altro paese avrebbero potuto indisturbati fare del seminterrato di un edificio una discarica, scorrazzare giorno e notte con potenti bolidi per le strade del paese, parcheggiare in divieto, utilizzare il suolo pubblico come officina meccanica, trasportare e commerciare rifiuti speciali senza autorizzazione, conferire i rifiuti senza differenziare, assembrarsi in piena pandemia senza mascherine e consentire ai propri figli di bullizzare quelli degli altri?
La risposta sta nel fatto che chi amministra Ponsacco ha sempre dimostrato scarsa attenzione e controllo rispetto a questi fenomeni e quando si è mosso lo ha fatto dietro sollecitazione, ovvero quando gli eventi sono stati sollevati alla pubblica attenzione e quando vi è stato il rischio di perdere consenso politico, mai per dovere del bene amministrare”, cocludono i consiglieri di minoranza.