PONSACCO. In seguito allo scoppio del focolaio nel Palazzo Rosa, questa mattina l’onorevole Susanna Ceccardi ha fatto visita al palazzo di via Rospicciano rilasciando alcune dichiarazioni.
“Il palazzo di via Rospicciano abitato dalla comunità rom, non nasce con Susanna Ceccardi che sgombera il campo rom di via del Nugolaio (a Navacchio ndr). Bensì nasce da prima, con contratti di affitto stipulati con la Società della Salute, citofonare all’assessore al sociale del Comune di Pisa, Sandra Capuzzi, del Pd”, così Susanna Ceccardi ha spiegato chi l’accusava di essere la responsabile della questione di via Rospicciano. “Alcune famiglie del campo rom di via del Nugolaio, – prosegue la leghista – decisero in autonomia di trasferirsi nel palazzo di via Rospicciano. In questo palazzo sono venuti ad abitare famiglie da tutta la Toscana. Come è possibile pensare che in un palazzo in cui ci abitano 250 rom e anche cittadini italiani vengano dal campo rom del Nugolaio che aveva 30 occupanti?!”.
L’ex sindaca di Cascina, Ceccardi, si rivolge alla sindaca Brogi: “Dove è il sindaco?! Dovrebbe intervenire come ho fatto io, non solo in via del Nugolaio”. Sul Palazzo Rosa, prosegue Ceccardi: “bisogna capire quante persone possono abitare in questo stabile, quanti bagni ci sono, se vengono rispettate le norme igienico-sanitrarie. Non credo che il prefetto negherebbe il supporto al sindaco Brogi, ma l’input deve partire dal sindaco che deve andare al prefetto e dire di voler risolvere una questione urgente per tutti i cittadini di Ponsacco. Il prefetto, come ha fatto con tutti i sindaci di tutti i colori politici, si mette al tavolo cercando di aiutare e ripristinare la legalità”.
AGGIORNAMENTO: In serata abbiamo ricevuto anche un comunicato ufficiale della segreteria di Susanna Ceccardi che riproponiamo integralmente qui di seguito:
“Landi e Ceccardi a Ponsacco”
“Ripristinare legalità e garantire sicurezza sanitaria”
“Vogliamo sapere qual è la situazione del palazzo di via Rospicciano di Ponsacco. Quante persone vi abitano realmente, quanti sono stati i contagi, quanti i tamponi effettuati nell’immobile. È quel che chiederemo alla Giunta regionale perché sia fatta chiarezza su una vicenda che mette in evidenza ancora una volta l’inconcludenza delle amministrazioni di centrosinistra. Non chiediamo altro che ripristinare la legalità e garantire la sicurezza sanitaria”.
Così Susanna Ceccardi e Marco Landi, rispettivamente consigliere regionale ed europarlamentare della Lega nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamani a Ponsacco davanti al palazzo, abitato da numerosi nuclei familiari di etnia rom e nel quale è scoppiato recentemente un focolaio di covid. Conferenza stampa a cui hanno partecipato anche il consigliere comunale della Lega di Ponsacco Pericle Tecce e il responsabile della sezione Lega Giorgio Petralli.
“Nel corso della riunione settimanale del comitato regionale è stata esaminata con attenzione la situazione di Ponsacco, poiché risultava avere un tasso di 588, quando il limite per andare in zona rossa è 250. Eppure si è deciso diversamente. Ma i provvedimenti che la Giunta regionale prende devono dipendere esclusivamente da ragioni sanitarie, non di altra natura”, ha precisato Landi prima di cedere la parola a Ceccardi.
“Il sindaco di Ponsacco si deve assumere le sue responsabilità, chiamando tecnici e polizia municipale per effettuare sopralluoghi e verificare il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Perché gli abitanti di Ponsacco hanno rischiato di finire in zona rossa per i comportamenti degli abitanti di questo stabile, che, ci segnalano i residenti, non si sono fatti problemi a non rispettare gli obblighi imposti per il contenimento del Covid. Le solite illazioni per cui le responsabilità di questa situazione sarebbe mia si infrangono contro i numeri, perché gli abitanti di questo immobile sono dieci volte tanti quelli sgomberati dal campo rom di Cascina”, ha concluso Ceccardi.