Si sono svolte ieri le celebrazioni per il 76° anniversario della liberazione di Firenze.
Alle celbrazioni era presente anche Susanna Ceccardi, candidata leghista alla presidenza della Regione, che nelle settimane scorse aveva dichiarato che l’antifascismo aveva senso nel 1944, ma non oggi, per poi correggere il tiro affermando di riconoscersi nei valori dell’antifascismo. Ne erano seguiti molti commenti e critiche da parte degli esponenti politici toscani tra cui il sindaco Nardella che l’aveva poi invitata pubblicamente alla cerimonia di commemorazione. E così è stato: la Ceccardi ieri ha partecipato alla deposizione della corona di alloro in piazza dell’Unità dove ha ascoltato gli interventi in piedi tra le autorità, e poi ha partecipato al corteo fino in piazza della Signoria. Al termine della cerimonia, Susanna Ceccardi, ha commentato che “antifascismo e democrazia sono valori condivisi, e questo diventerà un appuntamento fisso anche da presidente della Regione”.
Ma a sinistra pensano che sia solo una mossa elettorale.”Sono bastate poche settimane di campagna elettorale alla Ceccardi per cambiare radicalmente posizione dopo le sue dichiarazioni inaccettabili sull’ antifascismo. Speriamo soltanto che, anche se con grave ritardo, abbia davvero capito quanto questi valori siano importanti e radicati in Toscana e ci auguriamo che la sua non sia soltanto un’ipocrita ‘conversione’ elettorale”. Così, in una nota, Simona Bonafè, segretaria del Pd toscano. Scettico anche Enrico Rossi, che su facebook ha scritto: “La candidata presidente leghista
Ceccardi, già sindaca di Cascina e, senza concludere il mandato, ora parlamentare europea, pronta a ritornare a Bruxelles dopo che avrà perso le elezioni regionali, ha partecipato alla manifestazione per la celebrazione della liberazione di Firenze. Io non credo ad una sua rapida conversione. Lo ha fatto solo per motivi elettorali”.