Le dichiarazioni in forma integrale di Michelangelo Betti, sindaco del comune di Cascina sulla questione: Scolmatore
Da una settimana mi trovo a leggere interventi dedicati allo Scolmatore dell’Arno, alla funzione svolta e a quella che potrebbe svolgere. Risulta però singolare come questa serie di prese di posizione sia partita prevalentemente da amministratori del Comune di Pisa e si sia indirizzata alla Regione Toscana, quasi senza prendere in considerazione un semplice elemento: lo Scolmatore salva Pisa grazie a un sacrificio territoriale dei Comuni vicini, nella Provincia di Pisa e nella Provincia di Livorno.
Il comune capoluogo non è autosufficiente su questo tema e, se si vuole puntare su un’ottica di sviluppo, si deve partire dalla consapevolezza che esigenze condivise, non sempre uguali, richiedono un’interazione istituzionale e risposte unitarie. Un’unica agenda urbana e territoriale, di cui questa parte di Toscana da tempo si trova a fare a meno. Vedere da una settimana un dibattito “pisanocentrico” sullo Scolmatore, che non passa neppure per un metro della propria estensione dal Comune di Pisa, segnala soprattutto quanto manchi questa visione complessiva.
La tenuta idrogeologica del territorio di fronte al cambiamento climatico, spesso negato, dovrebbe essere al centro di una riflessione condivisa e, francamente, mi ha invece colpito l’innesco di una discussione sulle responsabilità a emergenza ancora aperta. Peraltro su responsabilità “minori”, visto che il nostro territorio, inteso in senso complessivo e non in base ai confini comunali o provinciali, ha ben reagito all’emergenza meteo del 14 e 15 marzo, sia dal punto di vista infrastrutturale che dal punto di vista organizzativo della protezione civile. Ci sono stati punti di criticità e disagio su cui è necessaria una riflessione e per cui sono necessari interventi: ci sono strutture esistenti che possono e devono essere migliorate.
Proprio il quadro uscito dall’emergenza può dare gli elementi di valutazione per identificare i punti in piena efficienza e quelli in sofferenza, per individuare gli interventi per il futuro. Gli amministratori locali dovrebbero quindi cercare di svolgere un ruolo di lungo periodo. E, nell’ambito della tenuta idrogeologica del territorio, promuovere analisi approfondite per intervenire con una programmazione adeguata ed estesa. Eviterei di scendere sul piano dei commenti del giorno dopo e avere rispetto del tessuto territoriale. E sarebbe poi anche il caso di non intrecciare queste necessità strutturali e di lungo periodo con le esigenze della campagna elettorale, anche solo per non svilire temi rilevanti per intere comunità.
Le elezioni regionali sono vicine e la destra pisana chiede interventi sulle infrastrutture alla Regione Toscana. Pare però dimenticare di essere al governo nazionale, avendo l’onorevole Matteo Salvini come Ministro per le infrastrutture. Quel Ministero che ha individuato nel ponte sullo stretto di Messina l’opera prioritaria per il Paese, che, secondo le loro valutazioni, supera per importanza l’assetto idrogeologico complessivo.
Fonte: Michelangelo Betti