Arrestato il presunto rapinatore seriale: sei aggressioni in meno di due mesi tra Pisa, Cascina e San Giuliano Terme. Incastrato dalla telecamera di un tabacchi.
PISA – Un rapinatore seriale con un unico bersaglio: donne, spesso anziane o particolarmente vulnerabili. Per settimane ha seminato paura tra Pisa, Cascina e San Giuliano Terme, agendo in modo fulmineo e brutale. In meno di due mesi ha colpito sei volte, selezionando le vittime durante veri e propri giri perlustrativi in auto, per poi avvicinarle, minacciarle e scippare borse e portafogli.
Lo scorso 18 novembre la Squadra Mobile della Questura di Pisa, diretta da Antonio Scialdone, ha eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di un italiano di 27enne di San Giuliano Terme, su disposizione del GIP e su richiesta della Procura della Repubblica, guidata dalla procuratrice Teresa-Angela Camelio.

Il modus operandi: giri in auto, vittime scelte con cura, aggressioni violente
Secondo quanto illustrato durante la conferenza stampa, i fatti contestati – particolarmente gravi e tutti commessi tra il 15 settembre e l’1 novembre – sono accomunati da un copione ripetuto: l’uomo circolava con la sua Renault Clio, osservando le potenziali vittime; sceglieva solo donne, spesso anziane, ipovedenti o sole in zone poco frequentate; le avvicinava rapidamente, le minacciava – talvolta con un manganello estensibile o altri oggetti – e strappava loro borse, contanti e cellulari; in alcuni casi le vittime venivano trascinate a terra o spinte contro auto parcheggiate, riportando lesioni anche serie.
Il primo episodio risale al 15 settembre, quando una 55enne fu colpita con un manganello e refertata con 30 giorni di prognosi, riportando anche una frattura cranica. Da lì, altre aggressioni: il 17 settembre due donne di 91 e 76 anni; il 12 ottobre una signora ipovedente di 82 anni; il 21 ottobre una 63enne; e infine il 1° novembre, una 50enne aggredita in via Belli e sbattuta contro un’auto.
Quasi sconosciuto alle forze dell’ordine. A tradirlo? Un pacchetto di sigarette
L’uomo era quasi sconosciuto alle forze dell’ordine. Per questo, ricostruire il quadro indiziario è stato complesso. Fondamentale il lavoro congiunto di pedinamenti, analisi delle telecamere cittadine e testimonianze raccolte dagli agenti della Mobile. Ma a “tradirlo”, come ha raccontato il dirigente Scialdone, è stato un dettaglio minimo: le sigarette comprate poco dopo una rapina.

Dopo l’aggressione del 21 ottobre, gli investigatori hanno ritrovato i documenti della vittima vicino a un tabacchi. La videocamera del negozio ha ripreso un uomo che acquistava sigarette e gettava a terra i documenti appena rubati. Le immagini, insieme agli abiti e agli oggetti ritrovati durante la perquisizione – compreso lo stesso ombrello visto nei filmati – hanno consolidato il quadro indiziario.

L’inseguimento e la fuga contromano
Nell’ultimo episodio del 1° novembre, due pattuglie della Mobile si sono trovate a pochi metri dalla scena. L’uomo è però riuscito a fuggire a bordo della sua Clio, effettuando una manovra in retromarcia e contromano in via Cattaneo, motivo per cui gli è contestata anche la resistenza a pubblico ufficiale.
Un caso che pesa ancora di più alla vigilia del 25 novembre
Durante la conferenza stampa, la procuratrice Teresa-Angela Camelio ha sottolineato l’allarme sociale generato da episodi così violenti e mirati. Un caso che assume un’ulteriore dimensione simbolica perché arriva alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. «Tutte le vittime sono donne – ha ricordato la Procura – alcune anziane, altre colpite di notte e luoghi che le rendevano più esposte.».
Indagini ancora in corso
Le indagini coordinante dal sostituto procuratore Sisto Restuccia proseguono per verificare la presenza di eventuali complici e accertare se l’uomo possa essere collegato ad altri episodi simili avvenuti nell’area pisana. L’indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.







