Per venerdì 14 novembre, alle 21:00, è convocata un’assemblea pubblica al Circolo ARCI di Lari per discutere il ricorso.
Un caso politico scuote il panorama post-elettorale toscano. La lista Toscana Rossa, unica formazione di alternativa di sinistra presente alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre, denuncia la propria esclusione dal Consiglio Regionale nonostante un risultato definito “ottimo” dai promotori.
La candidata presidente Antonella Bundu ha infatti superato la soglia del 5% prevista dalla legge elettorale toscana, mentre la lista collegata si è fermata a un soffio da quella percentuale, con uno scarto di appena 0,49 punti. Tuttavia, oltre 11 mila voti espressi solo per la candidata presidente non sono stati riconosciuti come validi per la lista, in base alle attuali regole di conteggio.
Secondo Toscana Rossa, questo meccanismo “penalizza la rappresentanza politica e contraddice lo spirito dell’articolo 48 della Costituzione”, creando una disparità nel peso dei voti espressi dagli elettori. «Siamo di fronte a un vero e proprio vulnus democratico – affermano dal movimento – che priva 72.321 cittadini toscani di una rappresentanza istituzionale».
Dopo aver presentato una memoria all’Ufficio elettorale centrale della Regione, senza esito, la lista ha annunciato il deposito di un ricorso al TAR, richiamando precedenti giurisprudenziali favorevoli, come una recente sentenza in Veneto e vari pronunciamenti del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale.
Intanto, Toscana Rossa non intende fermarsi: per venerdì 14 novembre, alle 21:00, è convocata un’assemblea pubblica al Circolo ARCI di Lari per discutere il ricorso, analizzare i risultati e delineare le prospettive future del progetto politico. Fonte: Comunicato stampa Rifondazione Comunista Pisa






