Nicola Pietrangeli, storico campione del tennis italiano e doppio vincitore del Roland Garros, è morto a 92 anni.
L’Italia dello sport piange una delle sue figure più amate. Nicola Pietrangeli, simbolo del tennis azzurro e tra i più grandi sportivi del Novecento, è morto all’età di 92 anni. Con lui se ne va un pezzo di storia, un campione che ha contribuito in modo decisivo alla crescita e al prestigio internazionale del tennis italiano.
Pietrangeli è stato il primo italiano a conquistare un titolo del Grande Slam, impresa centrata due volte al Roland Garros, nel 1959 e nel 1960. Un primato rimasto ineguagliato per quasi 65 anni, fino al sorpasso di Jannik Sinner nel gennaio 2024. La sua carriera è un monumento al talento e alla determinazione: 48 tornei vinti, tra cui gli Internazionali d’Italia (1957 e 1961) e tre edizioni del torneo di Montecarlo (1961, 1967 e 1968). Tra il 1959 e il 1961 occupò stabilmente il terzo posto del ranking mondiale, all’epoca determinato dai giornalisti.
Nato a Tunisi l’11 settembre 1933 da padre italiano e madre di origini russe, Pietrangeli arrivò in Italia dopo l’espulsione della sua famiglia dalla Tunisia. Roma divenne la città della sua vita e della sua consacrazione sportiva. Oltre ai successi individuali, è rimasto celebre per il doppio con Orlando Sirola: insieme trionfarono al Roland Garros del 1959.
In Coppa Davis detiene record difficilmente replicabili: 164 match disputati e 120 vinti. Ma il capitolo più memorabile è quello da capitano non giocatore, quando nel 1976 guidò gli azzurri alla prima, storica vittoria della competizione, superando il Cile nella finale di Santiago.
Con la scomparsa di Nicola Pietrangeli, l’Italia saluta una leggenda che ha saputo unire risultati straordinari, carisma e passione. Un campione che ha fatto da ponte tra generazioni, ispirando atleti e appassionati, e che continuerà a vivere nel ricordo di chi ama il tennis e la sua storia.






