L’ASD Basket Calcinaia festeggia i suoi primi 40 anni con poco meno di 200 atleti e un ruolo di tutto rispetto nel panorama regionale. Il presidente Spoto ripercorre il lungo cammino con un occhio ai valori e al futuro della società e alla crescita personale di tutti gli atleti.
CALCINAIA – Fondata nel 1982, l’ASD Basket Calcinaia è cresciuta molto fino a raggiungere, con il tempo, una posizione di rilievo nel panorama regionale:
una prima squadra in Serie D e circa 200 atleti, suddivisi tra i cinque gruppi giovanili che militano nei campionati U19, U17, U15, U14 e U13 e i sei gruppi minibasket tutti divisi per annata (Esordienti 2011, Aquilotti 2012, Aquilotti 2013, Scoiattoli 2014, Scoiattoli 2015 e Pulcini 2016/17).
Una realtà importante e ben strutturata, dunque, quella della società di pallacanestro di Calcinaia che sabato 8 ottobre ha celebrato, con una cerimonia pubblica presso il Palazzetto di via S. Ubaldesca a Calcinaia, il traguardo dei primi 40 anni di attività, unitamente alla presentazione di tutte le sue squadre:
una festa che ha coinvolto più di 300 persone tra atleti e genitori, grande motivo di soddisfazione per tutto lo staff. Palazzetto soldout!
Intervistato da VTrend.it, il presidente Mario Spoto ha quindi ripercorso il lungo cammino del Basket Calcinaia, rimarcando i valori pilastro che ancora sorreggono la società sportiva e gli obiettivi presenti e futuri, anche in tema di crescita personale di tutti gli atleti.
- Cosa si è costruito in questi 40 anni di storia a livello sportivo, e non solo, per gli atleti che hanno vestito e che vestiranno in futuro la vostra maglia?
Siamo nati come associazione nel lontano 1982, in maniera veramente pionieristica, evolvendoci poi nel corso del tempo fino al presente di oggi, con una realtà in forte crescita e punto di riferimento a livello regionale con poco meno di 200 atleti. Il cammino fatto è sicuramente motivo di orgoglio, un orgoglio che ci spinge però a dare sempre di più. L’evento di oggi ha unito la presentazione di tutte le nostre squadre alle celebrazioni dei 40 anni dell’associazione che, pur evolvendosi nel corso del tempo, è riuscita comunque a mantenere dei saldi principi guida, importanti e invariati dalla fondazione ad oggi: il nostro intento, infatti, è sempre stato quello di usare lo sport come strumento e centro educativo per i ragazzi – insieme alla famiglia e alla scuola -; l’obiettivo primario è infatti quello di formare i giovani non solo come atleti ma anche come persone.
- Quanto è importante lo sport per i giovani di oggi, anche in seguito al periodo della pandemia che ha fortemente limitato la socialità tra le persone?
Come ho spiegato, lo sport è uno strumento importante per la formazione delle persone e dei cittadini perché veicolo di valori importanti come il rispetto delle regole, degli altri, lo stare insieme e il rendersi autonomi: proponiamo infatti anche tornei fuori regione per insegnare ai nostri atleti a gestirsi in maniera indipendente lontano dalle loro famiglie, ma anche per aumentare la loro autostima al fine di crescere più forti.
- 40 anni di attività non è un traguardo da poco: qual è stato il segreto per raggiungerli e quali sono gli obiettivi futuri per continuare in questo cammino?
Ci aspettano molte sfide, le più banali ma comunque importanti quelle economiche legate anche alla crisi energetica: l’aumento delle tariffe di luce e gas porterà sicuramente grandi difficoltà anche alla nostra realtà, con i primi disagi che si sono presentati già da prima della scorsa estate e altri che si manifesteranno sicuramente in modo più evidente anche nei prossimi mesi. Ma ci attendono anche sfide più impegnative: la società è in continua evoluzione, cambiano i modelli democratici e sociali e quindi occorre adeguarsi. Il primo aggiustamento che dovremo mettere in campo sarà, infatti, quello per far fronte alla nuova legge sul diritto dello sport che entrerà in vigore il 1 gennaio e che stravolgerà non poco l’operato delle società sportive come la nostra, basate principalmente sul volontariato. Il segreto che ci ha portato fino a qui e per continuare in questo lungo cammino è infatti quello di seguire sempre una linea ben dritta avendo chiara la mission principale per adeguarla di volta in volta ai tempi e ai modelli demografici e sociali in continuo mutamento. Ci tengo anche a sottolineare quanto sia importante per le società di sport di squadra mantenere sempre una visione univoca di società, senza operare distacchi troppo ampi tra la prima squadre e il resto delle squadre giovanili. Purtroppo, in molte altre realtà sportive, si tende a fare investimenti economici, mentali e fisici enormi sulle prime squadre, per permettere loro di raggiungere categorie sempre maggiori, sacrificando però la cura del settore giovanile: tutti devono essere partecipi dello stesso progetto. Siamo estremamente convinti che questo sia il metodo giusto per valorizzare al meglio qualunque realtà sportiva, c’è bisogno di creare senso di appartenenza nei più giovani e coltivare in loro il sogno di poter dare il loro contributo anche nella squadra maggiore: nella nostra prima squadra infatti molti atleti provengono dal nostro vivaio.
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