PISA. Michele Vestri ha intervistato per Radio Cuore Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord.
Noi di VTrend.it riportiamo in esclusiva i passi di questa interessante intervista, che vede al centro del dibattito il meccanismo di acquisto degli utenti che si sta sempre più spostando sul web.
La domanda fulcro del discorso è: “Perchè dovrei comprare un articolo, simile o identico, dal commerciante e non in rete se spendo di meno?” “Ad oggi c’è una vera e propria rivisitazione dei meccanismi di socialità e anche di acquisto. – esordisce Romoli – Una fetta crescente del mercato si è spostato sulle piattaforme online perciò molte attività del vicinato sono costrette ad organizzarsi per incrementare il proprio sito internet ed appoggiarsi a delle piattaforme comuni.”
Cosa occorre fare dunque per non perdere il rapporto con il mondo di negozio di vicinato? “C’è un servizio alle spalle che è diverso da quello che è il semplice acquisto online. C’è risparmio economico ma sono sempre più frequenti i casi, tra utenti inesperti, di coloro che non sono soddisfatti del prodotto ricevuto vuoi perché l’ordine non è conforme a quelle che erano le aspettative o vuoi perché il portale non garantisce quell’assistenza e quell’apporto umano che si viene a creare all’interno del negozio di vicinato” – afferma Romoli. “In questo momento dare un sostegno ad un tessuto economico, che è in forte difficoltà, è un elemento che nel futuro ci aiuterà a mantenere una fotografia attuale della nostra città. Le nostre città rischiano infatti di avere molte saracinesche abbassate di qui ai prossimi 2 anni e questo comporterebbe uno snaturamento di quello che è il mondo in cui viviamo e siamo abituati a vivere sia per noi sia per le future generazioni” – avverte il responsabile Confesercenti.
Simone Romoli poi spiega come molte delle attività di vicinato siano comunque riuscite ad abbracciare le nuove richieste ed esigenze commerciali: “Tanti si sono organizzati con videochiamate whatsapp per fare consulenza a distanza, facendo vedere la merce e poi organizzandosi con le consegne a domicilio. C’è chi ha fotografato i suoi prodotti e li ha messi uno per uno sulle proprie pagine Facebook ed Instagram, così da consentire al cliente di visionare tutto lo store e fare le proprie scelte di acquisto. Un tessuto commerciale che non sta dunque con le mani in mano ma tende a rinnovarsi grazie al web e ai social” – conclude.
L.C.
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