Ormai che questo sarà un Natale diverso è sotto gli occhi di tutti. Da giorni si discute su quelle che saranno le misure da adottare su tutto il territorio nazionale così da poter festeggiare con le proprie famiglie le festività, ormai sempre più vicine.
Il Governo sarebbe già a lavoro per un nuovo decreto, in grado di tenere sotto controllo la curva del contagio ed evitare nuove impennate. Tutto dipenderà dall’Rt, uno degli indicatori principali della situazione epidemiologica in corso. L’obiettivo è quello di riportare l’indice di contagi nazionali di nuovo sotto la soglia massima di 1, cioè con una diffusione del contagio sotto controllo ma anche un valore dei nuovi contagiati su tamponi effettuati (Rpt) pari al 10%. Ecco che solo allora il Governo potrà allentare le misure di contenimento ed è proprio in questa direzione che vanno anche le ultime misure restrittive che hanno portato alla zona rossa Campania e Toscana e a quella arancione altre tre regioni.
“La strada è quella giusta, durante l’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità abbiamo osservato come l’indice sia nettamente sceso attestandosi a 1.4 dal precedente 1.7 dopo i nuovi blocchi” – ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. Maggiori certezze arriveranno però all’inizio di dicembre quando i dati potranno rilevare effettivamente quanto abbiano pesato i blocchi e la divisione per zone. Ecco dunque che, solo con la scadenza del dpcm del 3 dicembre, si potranno prendere le prime decisioni.
Tra le ipotesi che si stanno vagliando nelle ultime ore, quella di far cadere il coprifuoco dalle 22 alle 5 in tutta Italia. Se il famoso Rt, che verrà diffuso venerdì 4 dicembre, si sarà stabilizzato intorno a 1 o addirittura sotto l’1, il coprifuoco potrebbe decadere e di conseguenza bar e ristoranti potrebbero riaprire. Al contrario, se i casi non dovessero diminuire il coprifuoco resterà, magari posticipandosi alle 23 o alle 24, permettendo così di festeggiare il Natale quantomeno con i parenti più stretti, ma sempre con la raccomandazione di non riunirsi in più di 6 persone, usando mascherine e mantenendo la distanza di sicurezza. L’obiettivo ideale è quello di avere tutte le regioni di Italia in zona gialla, il che darebbe spazio alla possibilità di spostarsi tra Regioni e di poter quindi raggiungere, ad esempio, la famiglia di origine se si trova lontana.
Altro punto è quello relativo all’apertura dei negozi. Sei le regioni oggi in zona rossa (Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Toscana), se queste passassero almeno in quella arancione, sarebbe risolto il problema della chiusura ed anche i centri commerciali, con ingressi contingentati, potrebbero riaprire per rilanciare l’economia. Non sembrano destinati a riaprire i tradizionali mercatini di Natale. Nuove regole potrebbero arrivare anche per le messe, le cui celebrazioni potrebbero diventare a numero chiuso per impedire assembramenti nelle chiese.