MARINA DI PISA. Confesercenti commenta la revoca dell’ordinanza di chiusura del lungomare.
“Errare è umano, perseverare è diabolico! Per la seconda volta nel giro di poche settimane ha prevalso giustamente il buon senso e il Comune di Pisa ha revocato per la seconda volta l’ordinanza
di chiusura del lungomare. Una nuova chiusura che risultava davvero incomprensibile alla luce delle mutate condizioni metereologiche e che rendeva soddisfatti, così come per il primo provvedimento, una sparuta minoranza a discapito non solo della maggioranza dei colleghi ma anche dei residenti”. Sono il presidente di Confesercenti Litorale Alessandro Cordoni e la presidente del Ccn di Marina Simona Rindi a commentare la decisione di Palazzo Gambacorti di anticipare la riapertura del lungomare nei fine settimana rispetto al termine che era stato fissato da una seconda ordinanza.
“Seconda ordinanza che ci aveva lasciati di stucco – dicono ancora Cordoni e Rindi – soprattutto per il metodo dell’amministrazione comunale che ha scelto di non convocare le associazioni, o almeno la nostra, per discutere del nuovo provvedimento. Provvedimento che ha di fatto penalizzato la stragrande maggioranza dei commercianti, ancor più in questo periodo in cui anche i turisti estivi erano spariti. Così come nelle ore torride dell’estate con il lungomare deserto, lo stesso è accaduto in questa stagione che sicuramente non invitava il passeggio. Residenti e commercianti che vivono Marina lo hanno manifestato chiaramente all’amministrazione comunale – concludono i due presidenti – che, così come nelle settimane scorse, ha fatto di nuovo un passo indietro. Di questo siamo soddisfatti, ma chiediamo che non si dia più ascolto a chi dimostra di non essere rappresentativo affidandosi al giudizio di operatori che non hanno la loro attività sul lungomare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile area pisana Simone Romoli. “Dispiace dire ancora una volta che avevamo ragione nei confronti di chi ambisce solo a tagliare nastri e sventolare effimere bandiere danneggiando gli interessi dei commercianti. I fatti sono sempre l’unico giudice. E sulla chiusura del lungomare era evidente che ci trovavamo di fronte ad un errore. Una gaffe clamorosa – conclude – anche per il nuovo presidente di Conflitorale, entrato ormai nella spirale perversa di chi alzando la voce pensando di avere maggiore credibilità”.