Oltre 180 ospedali in tutta Italia si sono illuminati e decine di migliaia di operatrici e operatori sanitari hanno ricordato i nomi dei 1.677 colleghi e colleghe uccisi a Gaza in una lettura a staffetta nazionale.
Ieri sera, 2 ottobre alle 21.00, anche Pontedera e Pisa hanno preso parte alla mobilitazione nazionale “Luci sulla Palestina: 100 ospedali per Gaza”. Davanti all’ospedale Lotti di Pontedera e al Cisanello di Pisa, operatori e operatrici sanitari si sono ritrovati per accendere torce, lampade e candele, unendosi agli oltre 180 ospedali italiani che hanno ricordato, in una lettura a staffetta, i 1.677 colleghi e colleghe uccisi a Gaza.
Si è trattato del secondo appuntamento, dopo la Giornata nazionale di digiuno del 28 agosto che aveva visto la partecipazione di oltre 30 mila operatrici e operatori del Servizio Sanitario.
“Abbiamo acceso insieme, in tutta Italia, torce, lampade, lumini e candele per illuminare simbolicamente la notte di Gaza e ricordare gli oltre 60 mila palestinesi uccisi negli ultimi due anni dall’esercito israeliano, tra cui 1.677 sanitari i cui nomi abbiamo letto in una staffetta tra le regioni” – ha dichiarato il comitato promotore.
Gli ospedali coinvolti sono stati circa 180, distribuiti dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. La partecipazione ha coinvolto decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità, con numeri altissimi in Lombardia, Toscana, Sardegna, Puglia, Lazio ed Emilia Romagna. Presenti anche numerose associazioni e sindacati.
“Abbiamo visto una partecipazione senza precedenti” – hanno spiegato gli organizzatori – “coordinata attraverso 15 chat regionali con migliaia di iscritti. È stato il più grande e diffuso flash mob mai realizzato in Italia da quando è iniziato l’attacco israeliano a Gaza: una mobilitazione dal basso, ampia e capillare, che dimostra l’indignazione crescente del mondo della sanità e di tutto il Paese contro il genocidio palestinese”.
Le due reti promotrici hanno ribadito le richieste già avanzate nelle scorse settimane: che Governo, Regioni, Aziende sanitarie e Comuni adottino impegni formali contro il genocidio del popolo palestinese; che sia avviato il boicottaggio immediato della multinazionale farmaceutica israeliana Teva; e che l’Italia interrompa ogni accordo e fornitura militare con Israele.
“Non possiamo rimanere a guardare mentre si compie un genocidio – hanno sottolineato – è nostro dovere mobilitarci. Ieri sera davanti ai nostri ospedali abbiamo alzato le voci, ci siamo uniti simbolicamente alla Global Sumud Flottilla e abbiamo reso omaggio, leggendo i loro nomi, ai 1.677 colleghi e colleghe uccisi mentre curavano la popolazione di Gaza”. Fonte: www.infermieristicamente.it