PONTEDERA. Nel nostro percorso dedicaco ad associazionismo e volontariato abbiamo incontrato Renato Lemmi, governatore della Misericordia di Pontedera.
Come è entrato nel mondo della Misericordia, e come è arrivato a ricoprire questo importante ruolo? Io sono sempre stato a coscienza delle attività e delle vicende della Misericordia di Pontedera. Come parrocchiano frequentavo le attività della parrocchia del Duomo in centro, però non ero iscritto e non ho mai fatto attività particolari di volontariato nella Misericordia, poi ho fatto esperienza amministrativa come Assessore al sociale al Comune di Pontedera fino al 2009 e dopo questa esperienza, mi hanno chiesto se davo una mano, se portavo in qualche maniera la mia esperienza nel campo del settore nel consiglio della Misericordia. Quindi mi sono iscritto, poi sono stato eletto la prima volta nel consiglio e poi dopo sono stato eletto come governatore, è dal 2014, sono quasi sette anni che sono governatore.
Che cosa umanamente ha potuto attingere in questi anni di permanenza? Una esperienza molto bella e interessante, io vengo comunque da un’esperienza dell’associazionismo in generale, perché ho sempre frequentato il mondo dell’associazionismo in altri ambiti, e poi l’esperienza amministrativa mi ha avvicinato di più nell’associazionismo impegnato nelle attività del sociale. Un conto è viverlo come rappresentate delle istituzioni, un conto è viverlo da dentro. Quest’anno della pandemia è stato assolutamente un anno straordinario perché io faccio l’insegnante, non posso passare in associazione il 100% del tempo come è successo in quest’ultima anno perché dal momento che le scuole hanno interrotto le lezioni in presenza io sono stato in associazione tutti i giorni e da lì facevo le lezioni a distanza a seconda dell’orario e sicuramente anche questo è stato un elemento di crescita maggiore e di maggiore consapevolezza di tutte le problematiche che ci sono nell’attività quotidiana sia del settore sanitario che della parte sociale-assistenziale.
Entrando nel fattore tecnico, quanti volontari ci sono nella Misericordia di Pontedera? I volontari attivi nei vari settori più diversi sono nell’ordine delle 150 persone. Poi per esempio nel settore sanitario, sicuramente c’è stata una riduzione della quantità di volontari coinvolti anche per questione di cautela, alla fine i volontari che venivano più di rado, che svolgevano il servizio con minor frequenza, gli abbiamo consigliato di interromperlo per non prendere rischi inutili e per non costituire rischi per i loro familiari. Nel frattempo si sono avvicinati altri volontari, sono aumentati quelli che si occupano della Mensa della Solidarietà, è aumentato l’impegno nella distribuzione dei pacchi alimentari e anche i volontari del nucleo cinofilo, della Protezione Civile anche.
La Misericordia dunque non si limita a un assistenza sanitaria, ma ci sono altre situazioni collaterali che si aprono come per esempio in questo caso legate alla solidarietà, giusto? Certo la misericordia di Pontedera ha una tradizione ormai consolidata in questo campo, noi abbiamo la Mensa della Solidarietà ormai da diversi anni: dove ogni giorno ospitavamo una trentina di persone a pranzo e gli offrivamo anche il servizio doccia. Dicevo gli davamo perché purtroppo abbiamo dovuto interrompere per esempio il servizio doccia , abbiamo interrotto i pasti all’interno, ma da maggio dell’anno scorso abbiamo ripreso dei pasti caldi in modalità d’asporto: tutti i giorni i volontari distribuiscono i pasti caldi alle persone bisognose. Persone che poi non sono le solite 20/30 persone, noi avevamo dati che ci facevano vedere come in realtà le persone che passavano dalla mensa fossero diverse centinaia l’anno. C’è un notevole numero di persone che cambiano. La mensa è un servizio che si offre di solito alle persone senza fissa dimora, che quindi si muovono e sono sempre un po’ in movimento. C’è stato un fortissimo aumento delle persone, delle famiglie che usufruiscono della distribuzione dei pacchi. Siamo nell’ordine di più del doppio rispetto a quello che assistevamo precedentemente. Siamo passati da assistere 80 famiglie al mese a oggi che ne assistiamo quasi 350. E non siamo i soli che assistono, ci sono anche altre associazioni che fanno questo tipo di intervento.
Per quanto riguarda gli ambulatori presenti nella vostra sede, quali sono i servizi offerti? In sede abbiamo la guardia medica che chiaramente non è nostra come attività, però garantiamo gli spazi per l’attività della guardia medica dell’Asl. Poi abbiamo degli ambulatori che sono nostri ma gli abbiamo dati in gestione ad una cooperativa, quindi in realtà la responsabilità è affidata la cooperativa Stefano Coorte.
Perché un giovane dovrebbe entrare a far parte della vostra comunità? Perché fare del bene, impegnarsi per gli altri, fa bene agli altri ma fa bene anche a se stessi. Questo per me che mi sono sempre impegnato in ambito associativo non è una scoperta, mi è capitato in questi mesi di incontrare dei genitori di ragazzi giovani che hanno fatto il servizio civile da noi, che sono venuti da noi prima a fare semplice attività di volontariato, poi sono rimasti anche col servizio civile e continuano, che mi hanno detto mia figlio/a è cresciuta molto da quando viene alla Misericordia. Confrontarsi con i bisogni degli altri con impegno e responsabilità, mettersi a disposizione degli altri fa guadagnare qualcosa. Alla fine ci arricchisce più di quello che noi doniamo.
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