La città di Pisa commemora Don Fiore Menguzzo a 80 anni dalla sua uccisione a Mulina di Stazzema per mano dei Nazisti.
Si è svolta stamani a Palazzo Gambacorti l’iniziativa organizzata dall’Amministrazione Comunale di Pisa, insieme al Consiglio Regionale della Toscana e alla Provincia di Pisa, per ricordare l’80° anniversario dell’uccisione a Mulina di Stazzema per mano dei nazisti, di Don Fiore Menguzzo e dei suoi familiari. In Sala delle Baleari si è tenuto il convegno “Don Fiore Menguzzo, medaglia d’Oro al Valore civile, prete pisano e buon pastore del gregge di Mulina di Stazzema” alla presenza del Sindaco Michele Conti, dell’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, dello storico dell’Università di Pisa Gianluca Fulvetti e di Marco De Paolis,Procuratore Generale Militare presso la Corte d’Appello di Roma. Al convegno erano presenti alcuni alunni dell’Istituto Comprensivo Toniolo, che hanno proposto intermezzi musicali a cura del coro “Voci di corridoio”.
Nel pomeriggio secondo appuntamento alla Domus Mazziniana, per la presentazione dell’ultimo libro di De Paolis “Caccia a Nazisti”, insieme a Gianluca Fulvetti e a Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”. “Don Fiore Menguzzo – spiega l’assessore alla scuola Riccardo Buscemi, ideatore dell’iniziativa a Pisa -, prete pisano inviato come cappellano nel piccolo paese della Versilia, fu trucidato insieme ai suoi familiari a Mulina di Stazzema dalle SS tedesche.
Furono i primi martiri delle centinaia che il sabato mattina del 12 agosto 1944 composero il sacrificio immane di quella che in tutta Italia è conosciuta come la strage di Sant’Anna di Stazzema. A Pisa i pochi e miseri resti di quelle sei vittime (insieme al giovane sacerdote ventottenne furono uccisi il padre del sacerdote, Antonio Menguzzo, 65 anni, la sorella Teresa, vedova Colombini, di 36, la cognata Claudina Sirocchi, di 28, oltre alle nipotine Colombina Graziella Colombini, di 13 anni, ed Elena Menguzzo, di un anno e sei mesi) furono traslati il 6 ottobre 1944, dopo 55 giorni dal massacro”.