Comune di Pisa, Consiglio Regionale della Toscana, Provincia di Pisa e Associazione Culturale “Il Mosaico” hanno ricordato solennemente l’uccisione a Mulina di Stazzema per mano delle SS tedesche di Don Fiore Menguzzo e dei suoi familiari.
La commemorazione dell’80° Anniversario dell’eccidio si è svolta giovedì 8 agosto in due momenti: prima con la celebrazione in forma privata di una santa messa di suffragio, celebrata da Don Andrea Antonelli sulla tomba di Don Fiore nella Cappella San Giovanni presso il Cimitero Suburbano; dopo, alle 19, con la commemorazione ufficiale in via Beccaria davanti alla lapide collocata nel 2020 dall’Amministrazione Comunale sulla facciata del condominio dove il sacerdote e la sua famiglia abitavano durante gli anni dei suoi studi in Seminario. L’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto, le Autorità civili e militari sono state accolte dal vice sindaco di Pisa, Raffaele Latrofa.
Ha coordinato la cerimonia l’assessore del Comune di Pisa Riccardo Buscemi. Erano inoltre presenti il presidente della Provincia Massimiliano Angori, l’assessore del Comune di Pisa Gabriella Porcaro, il presidente del Consiglio Comunale di Pisa Alessandro Bargagna, l’assessore del Comune di Calci Fabio Mencarelli, l’assessore di San Giuliano Terme Fabiana Coli, la consigliera Comunale di Vicopisano Angelica Rossi, le rappresentanze dell’Associazione Marinai d’Italia, dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Associazione Vittime di Guerra, dell’Associazione Nazionale Partigiani e Giuseppe Vezzoni con il Labaro Martiri di Mulina di Stazzema. Ha svolto il servizio musicale la Filarmonica Sangiulianese.
L’orazione ufficiale è stata tenuta dall’Arcivescovo Benotto che ha sottolineato come “Don Fiore fu ucciso per essere rimasto con il suo gregge come tutti gli altri sacerdoti uccisi durante la guerra, che avevano obbedito alle disposizioni ecclesiastiche di stare sempre con la popolazione. Quando tutti scappavano, i preti rimanevano accanto al popolo”. Emblematica la circostanza che per circa due mesi, fino alla Liberazione di Pisa, l’Arcivescovo Gabriele Vettori, rimasto in città, fosse stato investito anche dei poteri amministrativi dal Prefetto dell’epoca, “costretto a lasciare Pisa”.
Il vice sindaco Raffale Latrofa, nel ringraziare Giuseppe Vezzoni per la meritoria opera di ricerca che ha portato alla scoperta della strage di Mulina di Stazzema, ha sottolineato che “Pisa da 10 anni sta mantenendo fede al Patto di Amicizia sottoscritto nel nome di Don Fiore con i Comuni di Stazzema, Cascina, Castel Tesino, Domodossola e Pescaglia”.
Don Fiore Menguzzo e i suoi familiari, trucidati a Mulina di Stazzema dalle SS tedesche, furono i primi martiri delle centinaia che il sabato mattina del 12 agosto 1944 composero il sacrificio immane di quella che in tutta Italia è conosciuta come la strage di Sant’Anna di Stazzema. Nella Cappella San Giovanni il 6 ottobre 1944, dopo 55 giorni dal massacro, furono traslati i pochi resti delle vittime raccolti fra le macerie della canonica di Mulina di Stazzema. Il sacrificio del prete e dei suoi familiari era stato totalmente dimenticato dalle istituzioni fino all’11 agosto 1991, giorno in cui si tenne la prima commemorazione ufficiale, e solo il 15 novembre 1999 gli fu conferita la medaglia d’oro al merito civile.
Quest’anno, ricorrendo l’80° anniversario dell’uccisione di Don Fiore, è stato programmato un ulteriore momento di ricordo che si svolgerà la mattina del 7 ottobre in Sala delle Baleari, con la partecipazione del Dr Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare presso la Corte d’Appello di Roma, divenuto famoso per i processi che hanno visto condannare – a distanza di tanti anni – gli autori delle stragi naziste in Italia.